Focus 04 Gennaio 2022

L’intelligenza artificiale per curare le malattie del fegato

Una piattaforma che utilizzi l’intelligenza artificiale per curare le malattie del fegato. Stiamo parlando di GenIA, il progetto sviluppato dalla Fondazione italiana fegato in collaborazione con Prodigys Group e Insiel. Questa nuova tecnologia favorirà l’integrazione di big data clinici e molecolari di pazienti affetti da diverse patologie epatiche, come tumoresteatoepatite e steatosi.

L’obiettivo è quello di incentivare una metodologia d’avanguardia da poter esportare ad altre realtà nazionali e internazionali. Numerosi sono i vantaggi previsti grazie a GenIA, la cui fase progettuale prevede un totale anonimato dei dati messi a disposizione dalla Regione Friuli Venezia Giulia attraverso Insiel, mentre a regime gli aspetti di privacy e interazione con il paziente saranno a carico delle aziende sanitarie competenti. Fra i possibili benefici per il paziente, la possibilità di una diagnosi precoce e quindi il miglioramento della qualità della vita e una riduzione dei costi indiretti; per il medico una standardizzazione diagnostica, l’ottimizzazione nella gestione del paziente, la riduzione di analisi e refertazione e una migliore interpretazione dei dati clinici biochimici; per il sistema sanitario regionale una sensibile riduzione dei costi, dei tempi di attesa e un’ottimizzazione delle risorse ospedaliere.

GenIA usa algoritmi di Machine/Deep Learning per realizzare i suoi modelli predittivi. Nel progetto pilota sono stati messi a punto due differenti modelli per lavorare in sinergia: un modello diagnostico Decision Tree basato su un sistema evento decisione, che simula il comportamento del medico fornendo supporto alla diagnosi dello stato corrente del paziente; un modello prognostico realizzato usando Recurrent Neural Networks in grado di prevedere, per periodi futuri, i valori di biomarker individuati da analisi del sangue. Lo studio condotto su un database ottenuto dalla rete ha permesso di verificare l’affidabilità del sistema (90% di accuratezza) nell’individuare la malattia e soprattutto la sua possibile progressione.

L’importanza dell’intelligenza artificiale per curare le malattie del fegato sta nella capacità di analisi dei dati e la successiva visualizzazione, così da consentire una più efficiente interpretazione dei dati clinici e di conseguenza un migliore management e monitoraggio delle malattie epatiche croniche (steatoepatite, cirrosi alcolica/non alcolica, epatiti virali, tumore al fegato, etc.), nonché delle condizioni associate come obesità, diabete tipo 2, malattie cardiovascolari. La piattaforma favorirà la trasformazione della corrente pratica clinica da generalista a personalizzata apportando una maggiore affidabilità e tempestività nella diagnosi e appropriatezza decisionale nel trattamento.