Focus 31 Marzo 2021

Chirurgia mini-invasiva: tumore del fegato asportato con il robot. A Novara è la prima volta

Un tumore del fegato è stato asportato per la prima volta a Novara, nei giorni scorsi, grazie al robot Da Vinci XI. L’intervento, effettuato su un paziente di 74 anni già operato pochi mesi fa per un tumore del colon, ha permesso di rimuovere la massa che si trovava nel lobo epatico sinistro.

Il dottor Raffaele Romito

Un risultato che assume un valore ancora maggiore non solo perché rappresenta la prima operazione di questo tipo effettuata nell’AOU piemontese, ma anche perché maturato in un periodo certamente non facile a causa degli effetti che il Covid sta generando sull’intero sistema sanitario nazionale. A coordinare l’equipe in questo delicato intervento è stato il direttore della Struttura di Chirurgia Generale II e Responsabile del programma di chirurgia su fegato e pancreas, il dottor Raffaele Romito: “In questi quattro anni di attività nel nostro reparto sono stati effettuati 80 interventi di resezione del pancreas per tumore e 210 resezioni epatiche per neoplasia, un terzo delle quali condotte con tecnica mini-invasiva (cioè con tecnica laparoscopica). I risultati ottenuti sono in linea con gli standard nazionali sia per la sopravvivenza dei pazienti che per la radicalità oncologica. Questo ci ha permesso di proseguire nel programma di sperimentazione, affrontando la sfida della chirurgia robotica. Il robot infatti rappresenta il futuro della chirurgia oncologica, ma per vari motivi rimane per ora appannaggio solo di pochi centri, tra cui Novara”.

Il professor Alessandro Volpe

Per quanto riguarda l’intervento in questione, il paziente stato mobilizzato dal suo letto la sera stessa dell’intervento, iniziando la rialimentazione già dal giorno successivo. Nella terza giornata post-operatoria è stato dimesso per fare ritorno al proprio domicilio e proseguire il programma terapeutico concordato con gli oncologi.

L’AOU di Novara da alcuni anni ha investito molto nel programma di chirurgia robotica per offrire ai pazienti e all’intero territorio l’eccellenza nella cura dei tumori. Per questo motivo è stato creato un gruppo multi-disciplinare di chirurghi, che annualmente effettua circa 300 interventi robotici, coordinato dal professor Alessandro Volpe, direttore della Struttura di Urologia.