Focus 25 Ottobre 2021

Chirurgia robotica e assistenza ai pazienti, nasce la “Modena ARTS Foundation”

Per esteso si legge “Academy for Robotic and Transplant Surgery”. È la “Modena ARTS Foundation”, presentata nei giorni scorsi come realtà ponte tra la cittadinanza e le istituzioni per fornire un supporto ai pazienti trapiantati e alle loro famiglie e per promuovere la cultura della ricerca e della salute. In particolare sul tema della chirurgia robotica.

Il professor Fabrizio Di Benedetto

La Fondazione, presieduta dal professor Fabrizio Di Benedetto, Direttore della Chirurgia Oncologica, Epatobiliopancreatica e Trapianti di Fegato dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena, ricalcando volutamente il connubio tra arte e scienza medica, conferisce ulteriore forza ai settori della chirurgia robotica e dei trapianti. È la storia di incontri di persone, di benefattori e chirurghi, di pazienti e medici, destini che la vita ha intrecciato permettendo di creare nuove opportunità. “La Chirurgia robotica e quella dei trapianti – sottolinea Fabrizio Di Benedetto – rappresentano attualmente le massime espressioni della Chirurgia moderna. Proprio questi saranno dunque gli ambiti di interesse della Modena ARTS Foundation, insieme al sostegno e all’assistenza ai pazienti trapiantati. Nasce grazie ad un gesto d’amore, con l’obiettivo di rappresentare per il nostro territorio un ponte tra cittadinanza e istituzioni. Ha infatti lo scopo di fornire supporto ai pazienti trapiantati e alle loro famiglie e di promuovere una cultura della ricerca e della salute, attraverso azioni dirette e azioni in sinergia con l’Università e le strutture locali e regionali”.

Ma perché proprio a Modena? Come spiega Di Benedetto, “questo è un territorio fertile, popolato da una cittadinanza operosa e aperta alle innovazioni, che non teme le nuove sfide anzi le accoglie. Modena ha permesso a noi professionisti di raggiungere volumi di attività paragonabili a quelli di grandi città metropolitane, italiane e internazionali. Oggi vantiamo programmi all’avanguardia come la chirurgia robotica avanzata, il prelievo di rene da donatore vivente totalmente robotico e il trapianto di fegato da donatore vivente, inoltre possiamo contare su un gruppo di professionisti affiatati e motivati”.

“La Regione Emilia Romagna – commenta il Presidente Stefano Bonaccini – annovera primati mondiali ed eccellenze in molti settori, una regione che prende il proprio nome da una strada, simbolo di cammino comune e di incontro. Questa iniziativa, che si fonda su una sanità già eccellente grazie al lavoro dei professionisti della salute, dimostra come l’Emilia Romagna e la città di Modena abbiano un ruolo di livello internazionale nei trapianti e nello sviluppo tecnologico, che trova ora anche un importante riscontro sociale grazie all’attività che svolgerà la Fondazione”.

Interviene poi l’assessore regionale alla Salute, Raffaele Donini: “Ho potuto stabilire in prima persona l’impatto organizzativo di una donazione di rene da donatore vivente, constatando gli alti livelli assistenziali dell’AOU di Modena. Ringrazio i medici, gli infermieri e tutto il personale sanitario, che con il proprio impegno contribuiscono a rendere possibili questi traguardi. Qui – prosegue – ho trovato grande entusiasmo e determinazione nel raggiungere continui miglioramenti nei risultati assistenziali, che ci proiettano ora a livelli di efficienza delle maggiori metropoli europee. La chirurgia dei trapianti è uno dei fiori all’occhiello dell’Azienda e sono felice di prendere parte a questi eventi che dimostrano come la sanità di qualità sia sempre al servizio delle fasce più bisognose della nostra città”.

Come ha aggiunto, infine, il Magnifico Rettore di UniMoRe, Carlo Adolfo Porro: “L’Università ha come primo obiettivo quello di una ricerca che si traduca in risultati assistenziali concreti, migliorando la qualità di vita delle persone. La diffusione del sapere scientifico e dei risultati della ricerca necessitano di un territorio, come quello dell’Emilia-Romagna, recettivo e fertile nella produzione di nuove opportunità e capace di gesti di grande solidarietà”.

Nella foto in alto: lo staff chirurgico, anestesiologico e radiologico del centro