Focus 16 Marzo 2022

Così cambia la risposta dell’epatocarcinoma all’immunoterapia

epatocarcinoma immunoterapia

Predire la risposta dell’epatocarcinoma all’immunoterapia sarebbe più agevole grazie alla revisione della sua classificazione immunogenica. È quanto emerge da uno studio a cura del Tish Cancer Institute del Mount Sinai di New York e pubblicato sulla rivista GUT.

Negli ultimi anni l’immuno-oncologia, insieme alla gestione del cancro, si è via via trasformata a seguito del sempre costante utilizzo degli inibitori di checkpoint. Quando si parla del tumore del fegato, però, soltanto un paziente su cinque riesce a fornire una risposta duratura alla terapia: l’importanza di questa ricerca sta nell’essere stato in grado di evidenziare differenze notevoli negli esami clinici effettuati dopo la terapia con gli inibitori di checkpoint, con benefici particolari nei casi di epatocarcinoma correlato a virus rispetto a quello di natura non virale.

I ricercatori sono intervenuti per perfezionare la definizione della classe “inflamed” in cui è incluso circa il 37% dei pazienti con tumore del fegato: questa classe si divide in una sottoclasse immunitaria che comprende il 22% dei pazienti stessi e in un’altra “simil-immunitaria” in cui è presente il 15%. Quest’ultima è caratterizzata da signaling dell’interferone, da attività citolitica, espressione di citochine immuno-effettori e un più diversificato repertorio di cellule T. In base allo studio una serie di venti geni sarebbe in grado di intercettare il 90% della classe dell’epatocarcinoma “inflamed” che risponde all’immunoterapia e che può essere considerata come biomarker della risposta stessa.

Il tumore del fegato, per così dire, “non-inflamed” riguarda invece il 63% dei casi e si distingue per le caratteristiche immunitarie e per la sua ulteriore suddivisione in classi sulla base di meccanismi che eludono la sorveglianza immunitaria dell’organismo: la classe “intermedia” e la classe che “elude”.

Tutte queste caratteristiche descritte nello studio hanno permesso di stabilire come cambia la risposta dell’epatocarcinoma all’immunoterapia.