Covid-19, i pazienti trapiantati sono meno a rischio contagio rispetto a chi è in attesa. Lo studio del CNT
Il rischio di contagio da Covid-19 è più basso nei pazienti trapiantati che in quelli ancora in lista d’attesa. È quanto emerso da uno studio presentato dal Centro nazionale trapianti in occasione degli Stati Generali della rete trapiantologica.
La ricerca, nata dall’incrocio dei dati tra il Sit (il Sistema informativo trapianti) e i registri della Task Force Covid del dipartimento di malattie infettive dell’Iss, ha mostrato come tra gli 8400 pazienti che, alla data del 22 giugno scorso, erano in attesa di un organo, l’incidenza dell’infezione da coronavirus fosse dell’1,85%: una percentuale quasi cinque volte maggiore rispetto al resto della popolazione (0,4%).
Tuttavia il valore si dimezza tra coloro che si sono sottoposti a trapianto, toccando un’incidenza dell’1,02%. Tra i 44mila che vivono con un nuovo organo funzionante, ammontano a 450 i pazienti trapiantati che hanno contratto il virus tra il 21 febbraio e il 22 giugno e a 150 quelli in lista d’attesa. Fra i 722 soggetti che si sono sottoposti al trapianto durante la pandemia, i contagiati sono stati 16 e 6 i decessi.
Già nei mesi scorsi, una ricerca effettuata dall’INT (l’Istituto nazionale dei tumori) di Milano su pazienti che si erano sottoposti al trapianto di fegato e pubblicata sulla rivista Lancet Gastroenterology & Hepatology, aveva fatto emergere come la terapia di immunosoppressione post trapianto non aumentasse il rischio di contrarre il Covid-19. Ora lo studio preliminare presentato durante gli Stati Generali sembra proseguire in questa stessa direzione. Come si legge in una nota dello stesso Cnt, “la differenza dell’incidenza del Covid-19 tra persone in lista d’attesa e popolazione trapiantata a favore di quest’ultima ci conferma che il trapianto resta l’opzione terapeutica migliore per le gravi insufficienze d’organo anche in tempo di pandemia, e che i protocolli di sorveglianza infettivologica applicati dalla Rete nazionale stanno funzionando bene”.
Aggiornata anche l’attività di donazione e trapianto: nei primi nove mesi dell’anno il calo dei donatori è stato del 7,8%, mentre quello dei trapianti ha toccato il 6,6%. Diminuiscono le opposizioni alla donazione, seppur di poco: 28,8% rispetto al 30% dello stesso periodo del 2019.