Focus 09 Novembre 2021

Cura delle malattie del fegato, a Empoli il nuovo ambulatorio di epatologia

Un nuovo ambulatorio di epatologia per la cura delle malattie del fegato. È quello che è stato attivato nei giorni scorsi all’ospedale San Giuseppe di Empoli, nel reparto di Medicina Interna 1 diretto dal dottor Roberto Tarquini. La struttura sarà un punto di riferimento in termini di prevenzione, diagnosi e follow up per i tanti pazienti che si rivolgono al centro.

Il servizio è gestito in collaborazione con la Gastroenterologia del San Giuseppe, diretta dal dottor Ottaviano Tarantino, con l’obiettivo di una presa in carico multidisciplinare dei malati, sia da un punto di vista eziologico (patologie metaboliche, infettive, autoimmuni, colestatiche e patologie rare) che di stadiazione corretta della malattia mediante tecniche diagnostiche non invasive e, dove necessario, mediante biopsia epatica. Ciò è possibile anche grazie all’utilizzo di strumentazione ecografica di ultimissima generazione.

I pazienti potranno accedere al servizio tramite prescrizione da parte del proprio medico di famiglia o lo specialista di riferimento. Qui sarà possibile ricevere assistenza per sospette epatopatie, epatopatie di nuova diagnosi ed epatopatie croniche note: l’obiettivo è gestire la persona dal sospetto caso di malattia del fegato fino al momento del trapianto per i casi di patologia avanzata.

Particolare attenzione è rivolta anche a chi è affetto da Sindrome Metabolica con un quadro a elevato rischio cardiovascolare, nel quale l’espressione epatica della malattia, cioè la steatosi, con presenza o meno di infiammazione (NAFLD/NASH), spesso è misconosciuta fino a quando non è clinicamente manifesta e pertanto in stadio avanzato.

Come ha spiegato il dottor Tarquini, “il nuovo ambulatorio di epatologia avrà un ruolo importante nella diagnosi precoce e nella cura delle malattie del fegato e di epatopatie potenzialmente evolutive, indirizzando il paziente verso un percorso di gestione clinica appropriata, identificando i pazienti già in fase cronica di malattia, quelli ad elevato rischio di scompenso clinico e coloro che possono essere avviati verso un work up trapiantologico”. “Grazie alle tecniche a disposizione ed all’esperienza degli operatori – prosegue il dottor Tarantino – questo servizio avrà lo scopo di identificare la presenza e la gravità di ipertensione portale, così da razionalizzare l’uso dello screening endoscopico in pazienti affetti da cirrosi, predicendo il rischio emorragico e mettendo in atto le misure di prevenzione farmacologica e il trattamento endoscopico delle varici esofagee, una delle complicanze più temibili della malattia”.