Focus 01 Giugno 2021

Dalla Loma Linda University, la storia di Albert È lui il millesimo paziente trapiantato di fegato

Una storia a lieto fine e, soprattutto, una storia di speranza per tanti pazienti ancora in attesa di un nuovo organo. È quella che arriva dalla California, più precisamente dalla Loma Linda University, dove Albert Richards è stato il millesimo paziente ad essersi sottoposto a trapianto di fegato.

Ogni anno il Transplant Institute, attivo dal 1993, coordina oltre 100 interventi, che vengono eseguiti dai chirurghi dei trapianti nel Centro medico dell’università e abilitati da donazioni di fegato da persone decedute che avevano altruisticamente accettato di donare. Uno dei destinatari, il millesimo, è stato questo 56enne residente a Las Vegas. È proprio lui, attraverso il sito della Loma Linda University a raccontare le tappe che, dall’inizio della malattia epatica, lo hanno portato a ricevere un nuovo fegato e a iniziare, così, una nuova vita. Tutto inizia nel 2016 quando, a seguito di un ictus, ha dovuto iniziare a prendere alcuni farmaci due dei quali, dopo anni, ha scoperto non essere compatibili con il fegato. Richards, vegetariano, non bevitore e non fumatore, manifesta enzimi epatici otto volte superiori alla norma e, dopo ulteriori esami e visite specialistiche, scopre di essere affetto da cirrosi da steatoepatite non alcolica (NASH). Si tratta di una forma in crescita esponenziale nel territorio degli Stati Uniti e generalmente si manifesta in soggetti obesi o con diabete, ipertensione e dislipidemia. Tuttavia, come dimostrato dal caso in questione, può colpire anche altre tipologie di pazienti.

“Potrei stare qui tutto il giorno a parlare della bontà di quello che ho passato – spiega Richards ricordando come è stato accolto, seguito e curato nella struttura californiana – Quando mi hanno comunicato la diagnosi la mia vita è cambiata. All’improvviso tutto ciò di cui mi occupavo, sotto il profilo professionale, ha perso di importanza: contratti, fattore, altre scadenze da rispettare. Nulla, ormai era solo una questione di salute”. Albert si è unito alla lista d’attesa dei trapianti di fegato nell’aprile 2020 e ha completato le visite video con i medici della LLU sia della LLU Las Vegas Hepatology & Liver Transplant Clinic che dell’LLU Transplant Institute per valutare la sua salute prima dell’intervento. “Il trapianto di fegato può essere un viaggio straziante per i pazienti e le loro famiglie, quindi facciamo tutto il possibile per facilitare la loro strada – afferma Michael Volk, MD, direttore medico del programma di trapianto di fegato del Transplant Institute – Siamo orgogliosi di essere il centro trapianti per tutti i pazienti nell’Inland Empire e nel Nevada meridionale, per i quali è più facile raggiungere noi che altre strutture”.

Richards viene inserito nella lista insieme a oltre 11mila pazienti in attesa di un nuovo fegato. La chiamata tanto attesa arriva metà marzo 2021. Al suo arrivo alla LLU, tuttavia, scopre che secondo i medici quell’organo è troppo grande per il suo addome. Passa un’altra settimana ed ecco un altro organo: stavolta è possibile effettuare l’operazione: “Le parole non sono adeguate per descrivere come Dio mi ha benedetto e come i medici e gli infermieri sono stati così di supporto – dice – Mi hanno davvero aiutato a superarlo. Mi hanno fornito tutte le informazioni di cui avevo bisogno, sono venuti a trovarmi durante il giorno e mi hanno tenuto aggiornato su tutto, dai farmaci ai diversi test”. Già dopo l’intervento l’uomo avverte il miglioramento della sua salute, sia sotto il profilo fisico che mentale: spiega di voler scrivere un libro di memorie della sua vita e della recente esperienza per i suoi nipoti: “Grazie alla generosità del donatore e della sua famiglia mi è stata concessa l’opportunità di fare qualcosa di ancora più grande nella mia vita – conclude – Mi sforzerò ogni giorno per essere eccezionale e sfrutterò qualsiasi opportunità per condividere più tempo possibile con gli altri“.

Come ha spiegato il direttore del Loma Linda University Transplant Institute, Michael E. de Vera, “il superamento dei mille trapianti di fegato è una pietra miliare per il nostro centro. Un risultato che è più di un semplice numero: rappresenta la vita dei pazienti toccati dalla generosità dei donatori di organi ed è anche un promemoria per gli innumerevoli altri in lista d’attesa che lottano ogni giorno”.