Focus 01 Dicembre 2020

Donazione degli organi, è Sassari la città italiana più virtuosa. Ma nel 2020 cresce il tasso di opposizione

È Sassari la città italiana più virtuosa in termini di donazione di organi e tessuti. Lo conferma la nuova edizione dell’Indice del Dono, il rapporto del Centro nazionale trapianti sulle dichiarazioni di volontà registrate nell’ultimo anno negli uffici anagrafici dei Comuni italiani al momento del rinnovo della carta d’identità. Per la Sardegna si tratta di un “bis”, visto che nel 2019 fu Cagliari a piazzarsi al primo posto di questa speciale classifica.

Ammontano complessivamente a 1.730.904 le dichiarazioni di volontà registrate finora nel 2020, per un calo di circa il 32% rispetto al 2019 dovuto principalmente al lockdown dello scorso aprile che ha determinato un forte rallentamento delle attività nelle amministrazioni locali nel rilascio delle carte d’identità e, di riflesso, delle volontà registrate. Con un consenso superiore all’80%, Sassari ha raggiunto il miglior risultato tra le città con più di 100mila abitanti, anche più di Livorno e Trento. Solo 18esima Milano e, addirittura, 27esima Roma, entrambe comunque con un indice in linea con la media nazionale. Foggia è il fanalino di coda, così come numeri negativi sono stati registrati anche da altre città del Sud come Catania, Reggio Calabria, Napoli e Palermo. La differenza di quanto la cultura del dono sia più sentita al Nord emerge anche analizzando i dati aggregati per le singole Regioni: Provincia autonoma di Trento, Valle d’Aosta, Sardegna, Veneto e Friuli Venezia Giulia sono in testa, mentre in coda troviamo Campania, Calabria, Basilicata, Molise e Puglia, con la Sicilia all’ultimo posto.

Merano è in testa tra i comuni medio-grandi, quelli cioè con una popolazione tra i 30mila e i 100mila abitanti, seguita da Nuoro e Pomigliano d’Arco. È del Nord anche il migliore dei comuni medio-piccoli (tra i 5mila e i 30mila abitanti): si tratta di Primiero San Martino di Castrozza (in provincia di Trento), mentre ultimo è Qualiano (Napoli).

Il Sud si riscatta, per così dire, tra i comuni con meno di 5mila abitanti. A vincere la sfida è la palermitana Ustica: tra quelli che hanno rinnovato la carta d’identità nel 2020 sull’isola, più di 8 cittadini su 10 hanno scelto di registrare la propria volontà alla donazione e più di 7 su 10 hanno detto di sì, un risultato che fa del piccolo comune siciliano di 1.318 abitanti il migliore in assoluto in Italia.

Tra i segnali di allerta c’è la crescita del tasso di opposizione alla donazione: più di 3 cittadini su 10 si dichiarano contrari alla donazione (34% i “no” censiti nel 2020 contro i 32.8% dell’anno precedente). Come ha spiegato il direttore del CNT, Massimo Cardillo, “l’aumento delle opposizioni alla donazione potrebbe essere insostenibile a lungo termine. Abbiamo bisogno di scendere sotto questa soglia perché troppi potenziali donatori escono dal processo a causa di un no espresso in vita. Per questo, rinnovo l’appello ai cittadini ad avere maggiore fiducia nel nostro sistema, uno dei migliori in Europa, e a consentirci di salvare la vita a migliaia di pazienti in attesa di un trapianto”.

SCARICA l’Indice del Dono pubblicato dal Centro nazionale trapianti