Focus 07 Ottobre 2021

Donazione degli organi, ecco cosa succede nel resto d’Europa

La pandemia ha determinato un calo generalizzato dell’attività trapiantologica nei Paesi europei, in particolare in merito alla donazione degli organi: -22% post mortem e -23% da vivente rispetto al 2019. È quanto emerge dai dati diffusi dall’EDQM (la Direzione Europea per la Qualità dei Medicinali e l’Assistenza Sanitaria) in occasione della Giornata europea per la donazione degli organi che si celebra il 9 ottobre.

La locandina realizzata per la Giornata europea

I nuovi pazienti che, nell’anno del Covid, sono stati inseriti in lista d’attesa per sottoporsi al trapianto sono stati 43.183, con una riduzione degli interventi che ha toccato il 20%. Nonostante la domanda sia in aumento al di fuori dell’Italia, non ci sono abbastanza organi disponibili per soddisfare questa necessità. Una condizione che, inevitabilmente, complica il trattamento di coloro che sono alle prese con insufficienza d’organo cronica: in media sono 41mila le persone che, ogni anno, ricevono un nuovo organo e 48mila quelle inserite in lista d’attesa. Si stima che, ogni ora, ad ogni lista per ottenere un nuovo organo vengano aggiunti sei pazienti nuovi.

L’edizione 2021 dello European Organ Donation Day (EODD) si svilupperà principalmente attraverso i siti istituzionali e i profili social. Al tradizionale format, che vedeva ciascun Paese membro ospitarlo a rotazione con eventi di sensibilizzazione in presenza, subentra una celebrazione diffusa a cui ha aderito anche il nostro Centro nazionale trapianti (il claim scelto è #JustSayYes) con l’obiettivo di promuovere e incentivare la donazione e ricordare i principi di gratuità, anonimato e libertà che contraddistinguono questo gesto.

Come ha sottolineato in una nota ufficiale lo stesso CNT, “la capacità trapiantologica europea resta ben lontana dal rispondere alle richieste di cura di chi aspetta un organo: nel 2020, 21 pazienti sono deceduti ogni giorno in attesa di un trapianto. Ricordiamo che ogni donatore può salvare fino a 7 vite e migliorare le condizioni di vita di circa 100 persone grazie ai tessuti donati”.