Focus 26 Gennaio 2021

Donazione di fegato a cuore fermo con la macchina da perfusione. Al Cisanello di Pisa è la prima volta

Un prelievo di fegato da un donatore a cuore fermo ha offerto una nuova speranza di vita a un paziente. È quanto avvenuto nei giorni scorsi al Cisanello di Pisa dove un 40enne con emorragia cerebrale, preventivamente, aveva dichiarato la propria volontà di donare gli organi e di non restare attaccato alle macchine per accanimento terapeutico.

Una volontà che era stata espressa al momento del rinnovo della carta d’identità. Preso atto della situazione attraverso la banca dati nazionale, l’equipe della chirurgia ha prelevato il fegato per poi trapiantarlo su un uomo da tempo in lista d’attesa. Per la struttura pisana si è trattato del primo intervento di donazione a cuore fermo di tipo controllato con un prelievo d’organo effettuato con il supporto della macchina da perfusione. Una tecnica che, rispetto alla donazione a cuore battente, aumenta la capacità di utilizzo degli organi per i quali, nel caso specifico, c’era anche la volontà del paziente sommata alle condizioni irreversibili e alla mancanza di un possibile recupero.

Come ha spiegato il direttore della Rianimazione, il dottor Paolo Malacarne, “quando si effettua il prelievo di organi, nella persona il cuore ancora batte, ma il cervello è morto. Gli organi sono perfusi dal sangue che ancora circola. È la donazione detta a cuore battente. Quella fatta a Cisanello per la prima volta è stata, invece, a cuore fermo. Il cervello è morto perché il cuore si è fermato. L’elemento particolare della procedura è che dopo aver staccato il respiratore e accertato il decesso si utilizza un macchinario per far partire la circolazione extracorporea sugli organi addominali, dal fegato ai reni. È come se il cuore riprendesse battere, ma il sangue circola grazie al macchinario esterno. Noi medici in simili situazioni diciamo stop alle cure con ostinazione irragionevole, ma dobbiamo anche tenere conto della volontà di donare gli organi. E così è stato”.