Focus 26 Aprile 2021

Funzionalità epatica, le alterazioni sono più comuni nei pazienti con Covid. I risultati di uno studio cinese

I pazienti con parametri di funzionalità epatica anormali sono più a rischio di forme gravi di Covid-19 e vanno maggiormente incontro al decesso. Inoltre, il conseguente danno epatico è correlato all’uso di farmaci antivirali. È il risultato di uno studio di coorte retrospettivo condotto dal “Department of Liver Diseases – Shanghai Public Health Clinical Center”, della Fudan University di Shanghai.

Sebbene i pazienti positivi presentino più comunemente sintomi respiratori, sono state riportate anche disfunzioni multiple d’organo extrapolmonare. Studi precedenti hanno mostrato la prevalenza di parametri di funzionalità epatica anormali in pazienti con Covid-19, principalmente alanina aminotransferasi (ALT) (12,9– 41,6%) e aspartato aminotransferasi (AST) (18,2-66,9%). Inoltre, alcune ricerche hanno riportato valori di funzionalità anormali associati a esiti clinici di pazienti positivi, comprese degenze ospedaliere più lunghe, rischio più elevato di Covid grave e morte.

La ricerca ha coinvolto 1003 pazienti ospedalizzati, tra il 20 gennaio 2020 e il 20 ottobre 2020, dopo aver contratto il Covid e sui quali sono stati analizzati i test di funzionalità epatica longitudinale e gli esiti clinici. Tutti i dati sono stati estratti dalle cartelle cliniche elettroniche del Centro clinico di sanità pubblica di Shanghai. Sono stati ottenuti dati demografici tra cui età, sesso, indice di massa corporea (BMI) e comorbilità, nonché dati clinici tra cui: storie epidemiologiche, manifestazioni cliniche, parametri di laboratorio, scansioni TC del torace, degenze ospedaliere e risultati clinici. Tra questi anche test come ALT sierica, AST, fosfatasi alcalina (ALP), gamma-glutamil transpeptidasi (GGT), lattato deidrogenasi (LDH), bilirubina totale (TBIL), bilirubina diretta (DBIL) e albumina.

Dagli esami sono stati osservati parametri anormali sia al ricovero che al picco di ospedalizzazione. Rispetto ai soggetti non gravi, questi pazienti avevano una funzionalità epatica notevolmente più elevata dal basale a 30 giorni dopo l’ingresso in ospedale. ALT e LDH anormali e l’uso di alcuni farmaci come idrossiclorochina, lopinavir/ritonavir e medicinali tradizionali cinesi, sono stati associati a un picco di ospedalizzazione per transaminasi cinque volte superiori al limite. L’età superiore ai 60 anni, insieme al sesso maschile, condizioni di obesità e altre comorbilità, si sono rivelati fattori legati alla progressione di forma grave del Covid.

Questo studio, quindi, spiega non solo i cambiamenti longitudinali dei parametri di funzionalità epatica nei pazienti con Covid-19, ma conferma anche che, in caso di alterazione, questi sono più soggetti a contrarre una forma grave di infezione e ad andare incontro al decesso.