Gravidanza dopo il trapianto di fegato: l’esito è favorevole, ma i rischi ci sono per madre e feto
Gli esiti della gravidanza dopo il trapianto di fegato sono positivi, tuttavia il rischio di complicanze mammarie e fetali è in aumento. È quanto emerge dai risultati di una meta-analisi pubblicata sull’American Journal of Gastroenterology.
Ad oggi, di fronte allo stadio terminale della malattia epatica, il trapianto è ancora il trattamento standard. Obiettivo della ricerca è stato quello di condurre una revisione sistematica per valutare gli esiti della gravidanza post trapianto alla luce del crescente numero di interventi nelle donne in età riproduttiva. La ricerca ha incluso 38 trial con 1.131 gravidanze e 838 pazienti che si erano sottoposte a trapianto. L’età media materna alla gravidanza era di 27,8 anni, con un intervallo medio dal trapianto alla gravidanza di 59,7 mesi. Il tasso di natalità dal vivo è stato dell’80,4%, con un’età gestazionale media di 36,5 settimane. Il tasso di aborti spontanei (16,7%) era simile a quello della popolazione generale (10% – 20%), mentre quelli di parto pretermine, preeclampsia e parto cesareo (32,1%, 12,5% e 42,2%, rispettivamente) tra i destinatari di trapianto di fegato erano tutti più alti dei tassi per la popolazione generale degli Stati Uniti (9,9%, 4% e 32%, rispettivamente). La maggior parte delle analisi erano associate a una sostanziale eterogeneità.
In conclusione è possibile affermare che l’esito della gravidanza dopo il trapianto di fegato è favorevole, anche se i rischi di complicanze materne e fetali sono elevati. Sono necessari studi più ampi per fornire un’assistenza completa e una guida precisa per queste donne, anche perché ad oggi mancano i dati sugli effetti che l’immunosoppressione genera sulla gravidanza.