Focus 21 Febbraio 2022

I farmaci antivirali per l’epatite C prevengono il ricovero per malattia epatica

I pazienti cronici che assumono farmaci antivirali per l’epatite C hanno un rischio ridotto di essere ricoverati per malattia epatica. È quanto emerge da uno studio condotto dall’Henry Ford Health System e pubblicato su Clinical Infectious Diseases.

La ricerca ha permesso di verificare l’efficacia di questi medicinali nei soggetti con HCV non solo nell’ottica di debellare il virus, ma nel mantenimento della loro salute generale, riducendo la possibilità di andare incontro a forme come diabetemalattie renaliictus e altre complicazioni cardiovascolari. Dati ufficiali dicono che sul territorio degli Stati Uniti d’America sono oltre 2 milioni coloro che convivono con questa condizione senza esserne a conoscenza: ecco perché il rischio di sviluppare patologie epatiche e tumori è estremamente elevato. Tanto per fare un esempio, dal 2003 al 2012 i nuovi casi di epatocarcinoma sono aumentati del 38%.

Lo studio in questione è stato il primo ad analizzare il livello di assistenza sanitaria in quei pazienti che assumono farmaci antivirali per l’epatite C, a prescindere che abbiamo malattia epatica in stadio avanzato o meno. Sono state coinvolte 6100 persone, metà delle quali trattate con questa tipologia di medicinali. Chi li ha assunti (una volta al giorno da 8 a 12 settimane) ha fatto registrare livelli più bassi di ricoveri e fastidi al fegato ridotti rispetto agli altri. Pur non essendo stato valutato il risparmio per il servizio sanitario, i ricercatori hanno stimato che possa essere considerevole, anche perché chi viene trattato per l’epatite C ha un’incidenza minore di disagi medici legati alla malattia stessa.

Lo studio conferma quindi che un trattamento specifico per il virus dell’HCV consente al paziente un livello di salute generale migliore. Per questo gli studiosi raccomandano lo screening per individuare la malattia in tutti gli adulti dai 18 anni in su e per le donne durante la gravidanza.