Il Covid danneggia il fegato: effetti simili a quelli delle epatiti

Il Covid danneggia il fegato e provoca effetti simili a quelli generati dalle epatiti. È quanto emerge dallo studio “Molecular consequences of SARS-CoV-2 liver tropism” – condotto dal centro medico universitario Hamburg-Eppendorf di Amburgo in collaborazione con l’Istituto Leibniz di virologia sperimentale, la Divisione di Cardiologia – Dipartimento di Medicina Interna dell’Università del Michigan (Stati Uniti), il Centro tedesco di ricerca sul cancro e la facoltà di Medicina dell’Università di Heidelberg – e pubblicato su Nature Metabolism. Nonostante il virus colpisca principalmente l’apparato respiratorio, i ricercatori hanno rilevato conseguenze metaboliche che, nei fatti, hanno ribaltato le teorie sostenute fino ad oggi secondo cui il fegato non fosse coinvolto.

Lo studio è stato condotto su due coorti di pazienti. Nella prima, che ne ha coinvolti 99, nel 63% dei casi si è registrato un aumento dell’AST (l’aspartato aminotransferasi, mentre nel 39% quello dell’ALT (l’alanina aminotransferasi): sono due valori che, se alterati, confermano la presenza di problematiche metaboliche nel fegato. Nonostante questi dati, solo l’1,4% era già affetto da malattie epatiche. Dopo la diagnosi di contagio da SARS-CoV-2, i pazienti con ALT sono raddoppiati, mentre quelli con AST, addirittura, sono triplicati, a ulteriore dimostrazione del fatto che il Covid danneggia il fegato.

La seconda coorte, invece, ha coinvolto 1200 pazienti ricoverati in Michigan di cui, al momento dell’ingresso in ospedale, il 57% aveva aumenti di AST e il 37% di ALT: queste percentuali erano correlate anche a un aumentato rischio di mortalità.

In un’indagine successiva, su 45 pazienti deceduti a seguito del contagio, gli studiosi hanno evidenziato la presenza del virus nel fegato di due terzi di loro. Le successive analisi molecolari e bioinformatiche hanno contribuito a dimostrare che il SARS-CoV-2 è in grado di alterare l’equilibrio cellulare del fegato con caratteristiche simili a quelle delle epatiti.