Focus 17 Ottobre 2022

L’alito cattivo può dipendere da problemi al fegato

È un disturbo molto diffuso che può comparire a qualsiasi età. Numerose sono le condizioni che lo provocano e tra queste ci sono diverse patologie epatiche: infatti, l’alito cattivo può dipendere da problemi al fegato da non sottovalutare. Primo tra tutti, la cirrosi. Ma andiamo per gradi. 

Al di là del risvolto sotto il profilo medico, soffrire di alitosi ha prima di tutto un impatto sulle relazioni sociali, che possono spaziare da quelle personali a quelle professionali, con conseguente perdita di autostima della persona che ne è affetta. I disturbi gastrointestinali sono certamente i primi “indiziati”, come ad esempio la stipsi, le malattie che riguardano l’apparato respiratorio, il consumo di farmaci diuretici, l’eccessivo stresse un’igiene orale non ottimale. A questi possono aggiungersi condizioni come l’insufficienza renale cronica, il diabete e, appunto, patologie epatiche.

L’alito cattivo può dipendere da problemi al fegato come la cirrosi, appunto. In questi casi si avverte un odore pungente chiamato “foetor hepaticus”: si tratta del rilascio di sostanze come il dimetilsolfuro che sono caratterizzate da un sapore sgradevole. L’alitosi da disturbi epatici si verifica quando l’organo non è in grado di svolgere le regolari funzioni, sia quando c’è un accumulo di tossine, sia quando si è in presenza di alterazioni metaboliche o di altre patologie. In questi casi il consulto del proprio medico diventaquantomai necessario, anche perché un’eventuale diagnosi che confermi l’origine epatica dell’alitosi può portare a tutta una serie di ipotesi ed effetti collaterali che dovranno per forza essere analizzati con il supporto di uno specialista.

Per contenere gli effetti dell’alito cattivo il primo passo da compiere, tuttavia, è sull’alimentazione, eliminando quei cibi e quelle bevande che, a lungo andare, possono compromettere il funzionamento epatico. È consigliabile evitare il consumo di alcol e di prodotti contenenti dosi eccessive di zuccheri o grassi di origine animale, per fare invece posto a fibre e vegetali, meglio ancora se provenienti da agricoltura biologia. Spinacibroccolicaroteverdure a fogliaagliocarciofo e cardo mariano sono alcuni degli ingredienti da non far mai mancare sulla vostra tavola.