Le onde sonore come terapia contro tumore del fegato e metastasi
Le onde sonore possono rappresentare un prezioso alleato in più contro il tumore del fegato e il rischio disviluppare metastasi. È quanto emerge da uno studio americano pubblicato sulla rivista Cancers che, pur concentrandosi su modelli murini, ha fornito basi importanti per le prime sperimentazioni sull’uomo avviate in Europa e Stati Uniti.
Si tratterebbe di una vera e propria svolta che consentirebbe procedure meno invasive per neoplasie difficili da trattare, come appunto l’epatocarcinoma, che negli USA è associato a un tasso di sopravvivenza del 18% a cinque anni dalla diagnosi. Il cancro al fegato tende a metastatizzare o a ripresentarsi dopo trattamenti come la chemio o la radioterapia e l’ablazione termica, senza contare le reazioni immunitarie che possono scatenarsi. Nel corso della ricerca è stato osservato che dimensioni, posizione e stadio di un tumore a volte rendono impossibile prendere di mira l’intera massa. Ecco allora che gli studiosi hanno voluto sperimentare la loro tecnica per eliminare solo una parte di tumore del fegato nei topi, lasciandone una in vita. Tuttavia, il sistema immunitario dei roditori ha permesso di eliminare il resto, senza recidive o metastasi, in più dell’80% degli animali.
Lo studio ha dimostrato quindi che le onde sonore (il trattamento è chiamato istotripsia) hanno contribuito a stimolare le risposte immunitarie dei topi favorendo la regressione del tumore e prevenendo che il tumore stesso sviluppasse metastasi. L’obiettivo dei ricercatori è quello di incentivare le indagini precliniche sull’istotripsia per adottarla sui pazienti affetti da epatocarcinoma.