Focus 03 Maggio 2022

Malattie del fegato e coagulazione, sviluppate nuove linee guida di prevenzione

Sono state pubblicate sul Journal of Hepatology le linee guida sulla prevenzione delle malattie del fegato e la gestione di sanguinamento e trombosi nei pazienti con cirrosi epatica. Lo studio è il frutto del lavoro di un gruppo internazionale di nove esperti europei, coordinati dalla professoressa Erica Villa, gastroenterologa e docente all’Università di Modena e Reggio Emilia, coadiuvati da un Delphi panel di 35 esperti delle varie specialità coinvolte nella gestione dei pazienti con cirrosi. Nel gruppo di esperti era presente anche il dottor Marcello Bianchini, dirigente medico in Gastroenterologia della AOU di Modena, mentre del Delphi panel faceva parte la dottoressa Lesley de Pietri, primario di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale di Sassuolo.

Ancora una volta l’università e l’AOU si confermano all’avanguardia nello studio delle malattie del fegato, tanto da farsi portavoce internazionali di tali strumenti di ottimizzazione delle cure del paziente. Per la prima volta la Società Europea di Studio Fegato (EASL) ha pubblicato linee guida su questo argomento di grande attualità, per il quale la prof.ssa Villa e la Gastroenterologia hanno fornito un contributo decisivo, coordinando il complesso lavoro del gruppo di esperti e redigendo il testo finale. Le problematiche coagulative nelle epatopatie croniche, infatti, rappresentano una complicazione rilevante che spesso rende difficoltosa la gestione di questi pazienti

“L’EASL – ha detto la professoressa – ha rilevato la necessità di fornire linee guida chiare su un argomento di grande attualità e mi ha affidato il compito di dirigere il team di esperti internazionali con il quale abbiamo lavorato per due anni intensamente e produttivamente per redigere questo documento. Un lavoro che rappresenta il riconoscimento finale del drastico cambio di vedute sull’assetto coagulativo dei pazienti con cirrosi, da soggetti ad elevato rischio emorragico a soggetti predisposti invece alla trombosi, come avevamo indicato fra i primi in uno studio ormai storico, pubblicato 10 anni fa su Gastroenterology, che è alla base di questa fondamentale modifica. A tale studio, fecero poi seguito altri lavori del nostro gruppo, altrettanto importanti pubblicati su Hepatology e su Liver International, sempre indirizzati a dimostrare la sostanziale sicurezza degli interventi terapeutici invasivi (sia chirurgici che endoscopici) indipendentemente dall’assetto coagulativo. Nelle linee guida sono anche indicati i molti ambiti verso cui è necessario indirizzare la ricerca per riuscire a chiarire i molti punti ancora incerti”. 

La diffusione di tali problematiche e l’assenza di indicazioni gestionali specifiche sono estremamente impattanti sui casi ambulatoriali e ospedalieri trattati, tanto da necessitare di uno strumento adatto a fornire la best practice sia per i casi di emorragia che per quelli di trombosi. Di particolare rilevanza l’aspetto riguardante l’utilizzo dei marcatori dello stato coagulativo e la gestione delle trasfusioni di emocomponenti, nonché le indicazioni sulla terapia anticoagulante in caso di trombosi che comprende anche l’utilizzo dei Nuovi anticoagulanti orali (NAO). Non solo in Italia quindi, ma a livello mondiale, queste linee guida rappresentano un vero e proprio salto verso una cura puntuale e personalizzata per il paziente con epatopatia cronica. “L’emostasi nelle malattie di fegato – dice il dottor Marcello Bianchini – rappresenta un argomento di grande interesse scientifico, che spesso solleva contraddizioni nella gestione dei pazienti con cirrosi. Le linee guida europee forniscono in maniera chiara indicazioni nella pratica clinica, puntualizzando inoltre i comportamenti da evitare perché superflui o rischiosi per il paziente”.