Malattie del fegato e infiammazioni delle vie biliari
A Forlì i primi interventi in endoscopia “monouso”
È un endoscopio “monouso”. Vale a dire che viene impiegato per un unico paziente. Si chiama Exalt ed è stato utilizzato per la prima volta nella Regione EmiliaRomagna all’ospedale Morgagni-Pierantoni di Forlì. Il suo impiego è strategico per effettuare particolari interventi, endoscopici appunto, a pazienti affetti da malattie del fegato e del pancreas, a pazienti oncologici o con infiammazioni pancreatiche e biliari.
A questo duodenoscopio è stato associato l’utilizzo di un coledocoscopio, chiamato Spyglass, un accessorio, sempre monouso, che consente di visualizzare direttamente le vie biliari del fegato ed eseguire procedure quali il campionamento di tessuto in caso di sospetto oncologico o per la frammentazione di grandi calcoli. Si tratta di uno strumento pionieristico che, insieme a Spyglass, ha suscitato molto interesse scientifico a livello internazionale ed è al momento in dotazione unicamente in centri di riferimento. L’uso di questi apparecchi, tuttavia, deve essere accuratamente selezionato e contestualizzato in modelli organizzativi dedicati.
Le procedure, condivise in un percorso multidisciplinare, sono state eseguite dall’équipe dell’Unità Operativa di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva di Forlì, diretta dal dottor Carlo Fabbri e di Anestesia e Rianimazione, diretta dal dottor Stefano Maitan.
Il coledocoscopio monouso è oggi presente in una nuova versione, chiamata Discover, destinato a procedure radiologiche e chirurgiche sulla via biliare. Queste nuove tecnologie consentiranno sempre più l’alleanza tra professionisti nel trattamento combinato di alcune complesse patologie.
(Nella foto in alto, da sinistra: la dottoressa Giampalma Emanuela, direttore della UO di Radiologia di Cesena; il prof. Giorgio Ercolani, direttore della Uo di Chirurgia e Terapie Oncologiche di Forlì; il dottor Carlo Fabbri, direttore della Uo di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva di Forlì e Cesena)