Oltre 2500 trapianti di fegato, l’AOU Pisana festeggia 50 anni di attività
Un traguardo straordinario. Con oltre 2500 trapianti di fegato effettuati, l’AOU Pisana festeggia 50 anni di attività. Era il 1972, infatti, quando venne eseguito il primo intervento, un trapianto di rene da donatore vivente. Da lì una corsa inarrestabile che in metà secolo ha portato a un totale di 5000 operazioni tra pancreas, rene (sia da vivente che da cadavere) e, appunto, fegato.
All’inizio degli anni Duemila, al professor Filipponi viene affidata la responsabilità clinica della neonata equipe di chirurgia epatica. In quel periodo l’attività crebbe in modo molto consistente sfiorando i 100 trapianti annui, grazie anche al contributo del dottor Lucio Urbani e del gruppo di anestesia e rianimazione guidato dal professor Giandomenico Biancofiore, con la partecipazione di molti altri anestesisti-rianimatori. Il gruppo coordinato dal professor Filipponi, autonomo dal 2004, arrivò a eseguire oltre 150 trapianti di fegato all’anno risultando, spesso, il centro più attivo in Italia o secondo solo alle Molinette di Torino. A seguito del pensionamento del professor Filipponi nel 2017, l’attività di trapianto di fegato è proseguita sotto l’attuale direttore, il professore Paolo De Simone.
L’AOU Pisana festeggia 50 anni di attività, ma anche un altro primato: nell’agosto 2001, infatti, la professoressa Manuela Roncella è diventata la prima donna a effettuare un trapianto di fegato nel nostro Paese. Come ha spiegato il rettore dell’università di Pisa durante la conferenza stampa celebrativa, Paolo Maria Mancarella, “il 15 febbraio 1972 il professor Mario Selli eseguì, qui a Pisa, il primo trapianto mai effettuato nella nostra Regione. Esattamente 50 anni fa. Da quella storica data la nostra città ha sviluppato una profonda cultura dei trapianti la cui storia è punteggiata di tanti altri primati nazionali e mondiali, una lunga serie di prime volte che ci parla di una realtà all’avanguardia, la cui eccellenza è riconosciuta a livello internazionale”.
“La Toscana ha una lunga tradizione di donazioni e trapianti di organi che testimonia palesemente la generosità dei donatori, un’organizzazione sanitaria di altissimo livello che funziona, la grande professionalità degli operatori, l’impegno dei volontari – commenta il presidente della Regione, Eugenio Giani –. Questo anniversario conferma ancora una volta che la nostra sanità tosana è fatta di persone di grande dedizione e professionalità e che i toscani sono un popolo molto generoso, capace di grandi gesti d’amore verso il prossimo. Come Regione Toscana continueremo a sensibilizzare sul fronte delle donazioni e dei trapianti e a investire sugli strumenti tecnico-scientifici orientati verso innovazioni aperte a nuove prospettive, per incrementare sempre di più il numero dei trapianti, abbreviare i tempi di attesa e individuare strategie tali da rafforzare l’offerta trapiantologica”.
“È un grande orgoglio come amministratore della città – dichiara il sindaco di Pisa, Michele Conti – poter festeggiare questo importante anniversario che conferma ancora una volta i risultati di eccellenza raggiunti dall’Azienda ospedaliero-universitaria pisana a livello nazionale e internazionale. Una storia di medicina e scienza, ma anche di grande umanità che a Pisa ha trovato terreno fertile in cui crescere e svilupparsi”.
“Questo anniversario è anche un momento fondamentale per fare un bilancio sui risultati conseguiti nel settore delle attività trapiantologiche, nella prospettiva di potenziare sempre di più il sistema donazione e trapianto della Toscana, anche facendo rete a livello regionale – fa sapere l’assessore regionale al Diritto alla Salute, Simone Bezzini –. Negli anni abbiamo investito molto sul fronte organizzativo e nella promozione della cultura della donazione con il contributo straordinario delle associazioni di volontariato, che hanno dato sempre il massimo anche nei momenti di maggiore difficoltà come quelli determinati dall’emergenza sanitaria Covid. La Toscana ha registrato risultati eccellenti tanto da costituire un vero e proprio ‘modello toscano’, punto di riferimento a livello nazionale”.
“I risultati che celebriamo oggi – per il direttore generale dell’AOUP, Silvia Briani – sono il frutto di un disegno lungimirante perché, come testimonia la storia dei trapianti a Pisa, c’è stata una scuola di pensiero oltreché di chirurgia all’origine di tutta questa virtuosa consequenzialità negli eventi. E l’AOUP che fa alta specialità da sempre, visto che negli anni “70 era già pioniera in Italia, continuerà in questa missione a maggior ragione con il nuovo ospedale che stiamo realizzando e che offrirà cure sempre più all’avanguardia”.
“Questo cinquantenario – commenta il professore Ugo Boggi, direttore dell’Unità operativa di Chirurgia generale e dei trapianti – per noi oggi ha un significato triplo, perché ricorrono anche 50 anni dalla scomparsa del professore Gabriele Monasterio, illustre internista a Pisa nonché fondatore della Nefrologia in Italia e 20 anni dalla scomparsa del professore Mario Selli, autore del primo trapianto che si celebra oggi”.
(Nella foto in alto, da sinistra: Michele Conti, Federico Gelli, Paolo Maria Mancarella, Silvia Briani, Eugenio Giani e Ugo Boggi).