Focus 26 Novembre 2021

Radioembolizzazione epatica, il Cardarelli è l’unico centro della Campania

Il termine tecnico è radioembolizzazione epatica. È una procedura sempre più diffusa nei pazienti in lista d’attesa per il trapianto e con epatocarcinoma. Consiste nella somministrazione di sfere radioattive marcate con Yttrio 90 nei vasi che scorrono dove c’è la neoplasia. Dopo un primo studio preliminare, vengono introdotti dei macroaggregati di albumina che permettono di rilevare i valori dosimetrici e iniettare le sfere radioattive nell’arteria relativa alla parte malata. Il ruolo di queste sfere è quello di colpire la lesione tumorale salvaguardando, però, il tessuto sano.

Il Cardarelli di Napoli è l’unico ospedale della Campania in grado di intervenire con questa tecnica che, oltre a essere efficace nel controllo della malattia durante l’attesa per il trapianto, ha una percentuale di effetti collaterali che rasenta lo 0%. La selezione dei pazienti che possono sottoporsi alla radioembolizzazione epatica viene effettuata dal Gom dell’epatocarcinoma.

Prosegue quindi l’attività di innovazione della struttura sanitaria per rispondere in maniera sempre più rapida ed efficiente alle esigenze dei pazienti con tumore del fegato e metastasi epatiche. Un percorso che accresce anche l’expertise dell’azienda sempre più proiettata a diventare uno dei centri di riferimento non solo della Campania, ma dell’intera Italia meridionale.