Focus 12 Ottobre 2021

Un corretto percorso terapeutico per i pazienti obesi

Un piano per rimettere al centro dell’attenzione i pazienti obesi e individuare il più corretto percorso terapeutico da seguire. Il convegno della Sicob (la Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità delle Malattie Metaboliche) a Firenze ha rappresentato l’occasione per fare il punto dopo che, per gli effetti della pandemianel nostro Paese sono crollati, con una media del 30% fino a picchi del 50%, gli interventi di chirurgia bariatrica.

Si tratta di una tecnica mini-invasiva che viene adottata su quei pazienti che, a causa dell’aumento eccessivo di peso, vanno incontro a comorbidità pericolose come diabetemalattie del fegatocolesterolo e livelli elevati di trigliceridi. Nel biennio precedente erano state 25mila le operazioni di questo tipo, motivo per cui dall’incontro dei giorni scorsi è emersa la necessità di facilitare l’accesso ai 133 centri accreditati presenti sul territorio italiano. Una rete di strutture e specialisti di diverse discipline che consente ai pazienti obesi di perdere fino all’80% del peso in eccesso.

Ad oggi sono circa 6 milioni i pazienti obesi presenti in Italia, circa il 10% della popolazione totale: altri 25 milioni sono in sovrappeso. E si tratta di numeri che tenderanno a salire, soprattutto alla luce del sempre crescente fenomeno dell’obesità infantile che vede il nostro Paese al secondo posto in Europa come casi registrati. Nord-Est, Isole e regioni del Sud sono le zone con incidenza maggiore: se il periodo di lockdown ha generato un aumento dei disturbi alimentari pari a circa il 30%, per i pazienti obesi l’impossibilità di muoversi ha avuto effetti ancora peggiori. Primo tra tutti, il mancato incontro e dialogo con gli specialisti che li seguono regolarmente. Da qui la necessità di ripristinare una “rete” di assistenza che li affianchi per riprendere il percorso della perdita di peso. 

Come ha spiegato il presidente della Sicob, Marco Zappa, “il nostro obiettivo è prendere in carico la persona e seguirla dall’inizio del percorso fino a molti anni dopo l’intervento di riduzione del peso. I pazienti obesi gravi, infatti, hanno bisogno di un team multidisciplinare che li aiuti a gestire tutte le fasi, fornendo loro la giusta motivazione in particolare nei momenti di sconforto. Ecco perché i nostri team sono composti da psicologi, nutrizionisti, chirurghi, medici dello sport, cardiologi, endocrinologi, diabetologi ed altre figure altamente specializzate perché all’obesità severa sono legate anche altre patologie che possono diventare molto gravi”.