Un farmaco blocca la crescita delle cellule tumorali dell’epatocarcinoma
Nuove prospettive di cura per i pazienti colpiti dal cancro al fegato. In base ai risultati di uno studio condotto all’università di Trieste e pubblicato su Cancers, un farmaco riuscirebbe a bloccare la crescita e la migrazione delle cellule tumorali dell’epatocarcinoma.
Secondo quanto emerso dalla ricerca, 5-azacitidina, questo il nome della molecola, riattiverebbe l’espressione di un particolare microRNA con funzioni regolatorie (miR-139-5p) che, a sua volta, sarebbe in grado di inibire la proliferazione dei due sistemi che supportano la moltiplicazione delle cellule tumorali dell’epatocarcinoma e la loro capacità di spostarsi all’interno dell’organismo, con il rischio conseguente di dare vita a nuove neoplasie o metastasi in altre parti diverse dal fegato. Per capire meglio il ruolo di questo farmaco, gli studiosi hanno sviluppato un algoritmo matematico in grado di descrivere e predire l’effetto della molecola sulla crescita del tumore in vivo. L’altro risultato straordinario riguarda la conferma che la 5-azacitidina riesce a contrastare l’induzione della formazione di nuovi vasi sanguigni da parte del tumore (quella che viene definita neo-angiogenesi tumorale): un aspetto di importanza fondamentale vista la caratteristica altamente vascolarizzata dell’epatocarcinoma.
Ad oggi non esiste una terapia farmacologica efficace per il tumore del fegato in fase avanzata, ecco perché la 5-azacitidina potrebbe offrire, in futuro, sempre maggiori speranze per i pazienti colpiti da questa neoplasia. Autorizzata dal 2004 dallaFood and Drug Adminitration (l’equivalente statunitense della nostra AIFA, per intenderci) per la cura delle sindromi mielodisplastiche, è utilizzata allo stesso scopo anche in Europa e Italia, nonché per il trattamento di alcune forme di leucemia mieloide acuta. La sua proprietà demetilante la candida a possibile terapia efficace per le forme avanzate di epatocarcinoma.