Focus 22 Dicembre 2022

Un farmaco per il fegato efficace anche contro il Covid

Si chiama acido ursodesossicolico (UDCA). È un farmaco per curare il fegato efficace anche contro il Covid, almeno stando a quanto emerso da uno studio internazionale i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Nature.

I ricercatori del Cambridge Stem Cell Institute dell’università di Cambridge, insieme a quelli del Centre of Excellence in Long-acting Therapeutics (CELT) dell’università di Liverpool, del Wellcome Sanger Institute, della Division of Gastroenterology and Hepatology dell’università di Miami (Stati Uniti), del Translational and Clinical Research Institute dell’università di Newcastle e di altri istituti, hanno dimostrato la capacità dell’UDCA di impedire al virus di entrare nelle cellule degli esseri umani e di infettarle. L’acido ursodesossicolico è il principale acido biliare prodotto dagli orsi e la sua azione preziosa contro il Covid è stata sperimentata su organoidi in coltura e modelli animali. Risultati positivi sono emersi anche da alcune ricerche fate su pazienti. Questo farmaco, oltre ad essere piuttosto economico, è ben tollerato e semplice sia per la fase di produzione che di distribuzione: in prospettiva potrebbe rappresentare un’ottima strategia terapeutica in particolare per le persone più fragili a rischio di complicanze o con un sistema immunitario più deficitario.

La scoperta è giunta un po’ per caso mentre i ricercatori stavano analizzando una molecola chiamata FXR, molto presente negli organoidi di dotti biliari. Da questa analisi è emerso che tra le capacità di FXR c’è quella di regolare il recettore ACE2 a cui si aggancia la proteina S del SARS-CoV-2 che dà il là all’infezione. A definire l’acido ursodesossicolico un farmaco per il fegato efficace anche contro il Covid (viene utilizzato come trattamento della colangite biliare primitiva) è appunto la sua capacità di inibire la molecola FXR e bloccare ACE2. Per arrivare a queste conclusioni erano stati avviati una serie di esperimenti: il primo testando l’UDCA su organoidi di polmoni e intestino (i principali colpiti dal virus) e riscontrando la sua efficacia nel prevenire l’infezione virale, mentre nel secondo è stato provato sui criceti a dimostrazione di quanto fosse in grado di evitare l’infezione negli esemplari trattati piuttosto che in quelli del gruppo di controllo.

Un altro test è stato effettuato su due polmoni umani che non erano in condizioni di essere trapiantati: dopo averli mantenuti in vita ed esposti al virus, i ricercatori hanno visto che quello trattato con l’UDCA non era stato contagiato a differenza dell’altro. Dopo hanno somministrato l’acido ursodesossicolico a 8 volontari analizzando i livelli di ACE2 con i tamponi nasali: questi valori sono risultati più bassi in coloro che avevano ricevuto il farmaco, confermando la minore esposizione al contagio. Stesso discorso per una coorte di persone che già assumevano l’acido per trattare la problematica epatica da cui erano affette e che hanno confermato che, grazie al trattamento, avevano meno rischi di esposizione al Covid.