Focus 14 Ottobre 2021

Uno studio sulle metastasi epatiche da tumore del pancreas

Uno studio per provare a comprendere origine e sviluppo delle metastasi epatiche da tumore del pancreas. È quanto hanno sviluppato l’Azienda ospedaliero universitaria pisana e l’università di Amsterdam UMC e che è stato premiato a Bergamo come miglior lavoro in occasione del congresso nazionale dell’Associazione italiana per lo studio del pancreas.

La ricerca, intitolata “An innovative model for the study of exosomes and liver metastases from pancreatic cancer: the organotypic-liver slide culture system”, è stata presentata dalla dottoressa Annalisa Comandatore, specializzanda in Chirurgia generale all’Università di Pisa, attualmente visiting fellow all’Ospedale di Amsterdam UMC. Obiettivo del progetto di ricerca è mettere a punto un nuovo modello, specifico per organo (in questo caso il fegato), per lo studio delle aree anatomiche dove attecchiscono le metastasi epatiche da tumore del pancreas e al contempo di valutare il ruolo di piccolissime vescicole extracellulari, chiamate esosomi, nella formazione di questa nicchia metastatica a partire dall’adenocarcinoma duttale pancreatico. Lo studio va in una duplice direzione: prima di tutto il modello “organotipico” non è mai stato realizzato per questo tipo di tumore e permetterebbe di poter osservare in maniera diretta la formazione delle metastasi epatiche e come queste siano influenzate dalla presenza di esosomi derivati da linee cellulari altamente aggressive di adenocarcinoma pancreatico. E poi lo studio del ruolo degli esosomi, nel determinare la formazione di fenotipi con maggiore aggressività nel contesto della patologia tumorale pancreatica, rappresenta una sfida molto ambiziosa e comprendere tali meccanismi rappresenterebbe un passo in avanti non solo dal punto di vista diagnostico, ma anche terapeutico, in particolar modo per una patologia così aggressiva.

I risultati preliminari ottenuti dal gruppo di ricerca pisano-olandese sono molto incoraggianti e il riconoscimento conferito dalla comunità scientifica rappresenta una conferma del valore di questo nuovo filone di ricerca in ambito oncologico pancreatico, oltreché un incoraggiamento a proseguire sulla strada intrapresa.