Dona parte del suo fegato per salvare il nipotino
Si chiama sindrome di Alagille. È una malattia genetica rara che colpisce il fegato e altri organi come cuore, reni o occhi. Tra i sintomi che può generare ci sono rallentamento o blocco del flusso della bile, ittero, malnutrizione e indebolimento delle ossa. La storia di una nonna che dona parte del suo fegato per salvare il nipotino ruota proprio intorno a questa patologia.
Il piccolo si chiama Hudson, ha solo 13 mesi e soffre di questa forma che richiede inevitabilmente l’intervento chirurgico. La donna, 55enne, in piena pandemia (il fatto risale allo scorso ottobre) decide di compiere questo gesto di straordinaria generosità per concedere l’ultima speranza di vita al bimbo che altrimenti avrebbe un destino segnato: secondo i medici del King’s College Hospital di Londra, infatti, la sindrome di Alagille, in breve tempo, avrebbe annullato qualsiasi funzione vitale. Nonostante le resistenze da parte dei familiari, Sengar, questo il nome della “nonna coraggio”, non ha ripensamenti e dona parte del suo fegato per salvare il nipotino.
L’intervento, durato circa tre ore, ha permesso ad Hudson di superare il problema e, insieme ai suoi genitori, di guardare con fiducia al futuro. Con la nonna accanto, pronta a qualunque cosa per il suo bene.