Donazione di organi tra pazienti HIV positivi
Via libera al protocollo per i trapianti sicuri
Ok alla donazione degli organi tra pazienti HIV positivi.
La notizia, anticipata nel corso degli Stati Generali della Rete Trapiantologica dal direttore del Centro Nazionale Trapianti Alessandro Nanni Costa, sarà presto riportata sulla Gazzetta Ufficiale.
La novità introdotta dal protocollo in via di pubblicazione, spiega Nanni Costa, riveste una “grande importanza dal punto di vista sociale in quanto elimina un fattore di discriminazione al soggetto HIV” senza modificare nulla sotto il profilo della sicurezza con cui viene eseguito il trapianto.
“Superate le incertezze iniziali, relativamente ai possibili effetti negativi della terapia immunosoppressiva sull’avanzamento della malattia – ha aggiunto Nanni Costa a margine dell’evento svoltosi nella Capitale – il CNT nel 2002 ha dato il via libera ad una serie di protocolli e programmi-pilota” con l’obiettivo di redigere un regolamento da applicare alle procedure di trapianto d’organo solido a beneficio di persone sieropositive.
Una volta terminata la fase sperimentale, “tra il 2009 e il 2010 – precisa Nanni Costa – sono stati pubblicati alcuni dispositivi specifici e un programma nazionale approvato dalla Conferenza Stato-Regioni per i trapianti di rene, rene-pancreas, cuore, polmone, fegato nei soggetti con infezione da HIV”.
Un documento, quest’ultimo, che mette nero su bianco “i criteri di selezione per l’inserimento dei pazienti nelle liste nazionali nonché quelli d’idoneità per il Centro Trapianti” che vuole aderire al Programma.
Va poi ricordato come finora in Italia ci si sia occupati solo di trapianti d’organo su soggetti HIV positivi ma da donatore sano.
Nell’ultimo decennio, invece, la disponibilità di terapie farmacologiche ad hoc ha ‘trasformato’ l’AIDS in una sindrome sempre a minor mortalità, riducendo l’infezione da HIV a una patologia di tipo cronico.
(Fonte: Corriere della Sera)