News 10 Luglio 2018

Epatocarcinoma e Steatoepatite non alcolica:
nuova ricerca Usa evidenzia un collegamento

La Steatoepatite non alcolica risulta la causa di più rapida crescita del carcinoma epatocellulare (HCC) nei pazienti USA in attesa del trapianto d’organo.

I dati raccolti da uno studio americano – pubblicato sulla rivista medico-scientifica “Clinical Gastroenterology and Hepatology” – sembrano non dare adito a dubbi.

La prevalenza di Epatocarcinoma (HCC) sembra crescere in modo significativo e più alto nei soggetti con NASH in lista d’attesa per trapianto di fegato, rispetto ai pazienti con altre cause comuni di malattia cronica epatica. È plausibile – spiega Zobair M. Younossi, dell’Ospedale Inova Fairfax (Virginia) – che gli individui affetti da NASH possano accorgersi dell’aggravarsi della loro patologia in ritardo e pertanto presentare malattia epatica ed Epatocarcinoma in stadio più avanzato: condizioni che possono influenzare il loro status nella lista dei trapianti e i loro risultati nel post trapianto di fegato“.

Younossi e gli altri ricercatori del Centro statunitense sono giunti al termine del percorso d’indagine esaminando i dati contenuti nel Registro scientifico dei trapiantati in cui sono riuniti tutti i donatori, i candidati alla lista d’attesa e i trapiantati del Paese.

Tra i pazienti inseriti nel periodo 2002-2017, i medici ne hanno evidenziati 28.935 con diagnosi di Epatocarcinoma (HCC) e un’eziologia da Epatite B cronica per il 7%; da Epatite C cronica per il 55,9%; da NASH per l’11%; da epatopatia alcolica (ALD con HCV) per il 10,3%.

Più o meno all’interno della stessa finestra temporale (2002-2016), la prevalenza di carcinoma epatocellulare è aumentata di 2,4 volte nei soggetti con HBV cronica (Epatite B); 6,2 volte nei pazienti con HCV cronico (Epatite C); 3,1 volte nella malattia alcolica del fegato; 6,4 volte in quelli con ALD (epatopatia cronica alcolica) e HCV cronica e ben 11,5 volte in quelli con NASH.

Durante lo studio, l’HCV cronica si è confermata l’eziologia più comune per l’Epatocarcinoma nei candidati in lista d’attesa e le percentuali sono rimaste stabili tra i pazienti con ALD e ALD combinata e HCV cronica.

Di contro, la NASH in HCC è cresciuta di 8,5 volte passando dal 2,1% del 2002 al 17,9% del 2017 (la percentuale di HBV cronica in Epatocarcinoma è invece diminuita di 2,9 volte: dal 14,3% del 2002 al 4,9% del 2017).

In altre parole – commenta Yuonossi – i dati mostrano con chiarezza come il tasso più alto d’aumento dell’Epatocarcinoma si abbia in pazienti in lista d’attesa affetti da NASH“.

Nonostante l’HCV cronica mantenga il primato come eziologia più comune del carcinoma epatocellulare nei trapiantati e nei riceventi, ma considerato l’utilizzo di farmaci antivirali a grande efficacia nei pazienti CHC, la NASH potrebbe diventare “l’eziologia di primo livello non solo per i cirrotici – sottolinea Yuonossi – bensì per l’Epatocarcinoma in soggetti in attesa di ricevere un nuovo fegato“.

(Fonte: pharmastar.it) – Immagine tratta da pharmastar.it