News 29 Giugno 2019

Epatite C e patologie croniche del fegato:
scuola formativa per i familiari dei malati

Una scuola per i familiari dei pazienti affetti da Epatite C e malattie croniche del fegato.

È questo il progetto a cui ‘ha dato gambe’ la ASL 1 Napoli.

L’iniziativa, unica nel suo genere in Campania, è dedicata a quanti stanno vicino alle persone con epatopatie croniche.

La gestione delle malattie – specie quelle croniche – risulta non facile per le famiglie: dubbi, ansie, stress emotivo e stanchezza, associati alle non poche problematiche tipiche delle patologie, rendono piuttosto ardua la convivenza e, al tempo stesso, rischiano di far perdere d’efficacia all’assistenza prestata tra le mura di casa.

Da qui l’idea di favorire da un lato il benessere del malato e dall’altro migliorare la qualità di vita della famiglia nel suo complesso.

La Scuola di formazione dell’ASL 1 Napoli si prefigge quindi l’obiettivo di fornire a chi si prende cura del congiunto malato, tutti gli strumenti utili per farlo nella maniera più corretta garantendo altresì informazioni precise e puntuali, consigli pratici, risposte a quesiti e perplessità, personale specializzato in affiancamento.

Il valore dell’iniziativa è fuori discussione – sia sotto l’aspetto sociale sia medico-clinico – alla luce dei dati che vedono ogni anno il territorio campano registrare nuovi e numerosi casi di Epatite B e, soprattutto, Epatite C (oltre 20.000 i trattamenti a base di farmaci antivirali erogati nel 2018 a pazienti con Epatite C).

“È un progetto di medicina proattiva – dice il Commissario Straordinario dell’ASL 1 Napoli Centro, Ciro Verdoliva – per offrire risposte pratiche alle esigenze, anche latenti, dei nostri assistiti. Cio è reso possibile dalla collaborazione dei presidi ospedalieri e dei distretti sanitari di base con la consapevolezza delle difficoltà che la malattia epatica cronica comporta e delle ricadute sulla qualità di vita sia dei pazienti sia delle loro famiglie”.

Al percorso terapeutico contribuiscono, a vario titolo, medici di medicina generale, presidi ospedalieri e distretti sanitari di base a cui si aggiungono gli stessi familiari impegnati nell’assistenza dei propri cari per i quali non necessita l’ospedalizzazione.

(Fonte: napolitoday.it)