News 04 Novembre 2020

Ventisette trapianti durante la pandemia, il Covid-19 non ferma l’attività del Niguarda

Un’attività che non ha registrato battute d’arresto nemmeno in uno dei periodi più complicati della storia recente come quello dell’emergenza Covid-19. L’ospedale Niguarda di Milano si conferma come uno dei poli d’eccellenza in Italia per i trapianti: 27 sono stati infatti quelli effettuati (di cui 13 di fegato, il 65% di quelli dell’intera regione) tra il 9 marzo e il 4 maggio, cioè nei mesi del pieno lockdown. Mesi in cui nella struttura è stato effettuato anche il primo trapianto di cuore in Lombardia.

I numeri che premiano l’ospedale milanese sono stati confermati anche dal report pubblicato nei giorni scorsi dal Centro nazionale trapianti, in cui il Niguarda spicca come primo centro per trapianti di cuore dal 2010 al 2019, con una sopravvivenza dell’83.6% a un anno (contro una media nazionale dell’81.5) e del 79.3% a 5 anni (media nazionale 72.8). Numeri importanti anche per l’attività dei trapianti di fegato, con 126 interventi nel 2019 (terzo posto della “classifica” nazionale) e rene (64). In quest’ultimo caso, nel corso degli anni è andata progressivamente aumentando l’attività di trapianti da vivente e, dal 2015 al 2019, in questo ambito il Niguarda si posiziona al terzo posto tra i migliori centri per casistica.

Come spiega una nota dell’ospedale, “fin dai primi casi di infezione riportati a livello nazionale, sono state attuate una serie di strategie per poter comunque garantire la continuità di questa importantissima attività trapiantologica. Uno sforzo organizzativo e professionale enorme, soprattutto durante i mesi più complessi dell’emergenza, quando gli ospedali si sono dovuti chiudere per concentrare tutte le forze nell’assistenza delle centinaia di pazienti che giungevano con gravissimi problemi polmonari a causa del virus”.