Epatite A

Cos’è

Il virus dell’Epatite A ‘vive’ nell’acqua e nei cibi contaminati ed entra nell’organismo dalla bocca. Altra possibilità di contagio è data dal contatto diretto – anche sessuale – con persone già infette.

Origine

Il periodo d’incubazione è di circa un mese. Una volta debellata la malattia, il soggetto è immunizzato contro questo virus per il resto della vita. L’agente patogeno dimostra grande resistenza a condizioni climatiche avverse (temperature ambientali molto alte) e in ambienti ad elevata acidità. Il virus HAV si diffonde soprattutto attraverso le feci, attaccando poi il fegato, replicandosi nel fegato che ne viene danneggiato e venendo espulso. Buona norma è evitare l’ingestione di alimenti lavorati da malati che non curano la pulizia delle mani dopo l’uso della toilette. Lo stesso dicasi per il consumo senza cottura di frutti di mare o pesce provenienti da aree non controllate a livello sanitario e catturati nelle vicinanze di scarichi fognari. Anche il sesso le situazioni di eccessiva promiscuità sessuale con persone infette – seppur in assenza di sintomi chiari, evidenti – può essere fonte di contagio.

Sintomi

La malattia richiede particolare attenzione nei pazienti anziani – più fragili e spesso portatori di altre patologie, anche non infettive – e negli individui già compromessi a livello fisico. I sintomi sono riconducibili a: affaticamento, nausea, vomito, perdita dell’appetito, ingiallimento della cute e degli occhi, urine scure, febbre modesta e dolori muscolo-articolari.

Diagnosi e cura

La diagnosi di Epatite A si ha tramite esami di laboratorio (sangue e feci) e, nella fase con sintomi evidenti, per mezzo di visita specialistica. Non esiste terapia specifica contro l’epatite A. In genere, la malattia regredisce e scompare senza alcun intervento esterno nel giro di 50-60 giorni. A livello preventivo è utile sottoporsi alla vaccinazione: specie se categorie a rischio professionale o viaggiatori diretti in zone del pianeta in cui il virus è endemico. Anche il paziente affetto da una malattia cronica del fegato è bene che venga vaccinato verso il virus dell’Epatite A, infatti un danno acuto legato a HAV è più grave se colpisce un fegato già malato.