Le donne in menopausa hanno una predisposizione maggiore degli uomini a contrarre la steatosi epatica, ossia la variante più aggressiva del fegato grasso. Non si tratta di un fattore puramente statistico ma c’è una spiegazione scientifica precisa dietro la maggiore incidenza della malattia sul sesso femminile. A rivelare qual è…
Lo studio pubblicato sul Journal of Hepatology conferma la crescita di questa patologia, un fattore di rischio anche per la salute del feto. Un problema in termini di salute pubblica anche per il nostro Paese
La ricerca ha coinvolto 65 pazienti ed è durata per circa un anno. In questo periodo gli scienziati hanno riscontrato che tanto più si aggrava la prima, tanto più rilevante diventa il danno al fegato
Diagnosi precoce per il “fegato grasso” (Steatosi epatica non alcolica) grazie ad un nuovo esame del sangue. È questo il risultato dello studio condotto dal CNR di Pisa ed illustrato al congresso EASD.
La dieta Mediterranea contribuisce a sciogliere l’eccesso di grasso accumulato nel nostro fegato. A dimostrarlo è uno studio condotto dai giovani ricercatori della Società italiana di diabetologia (Sid).
Pubblicato dal “Journal of Epatology”, l’ultimo studio prodotto dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma che ha come focus il collegamento tra bambini-adolescenti e malattia diabetica.
La Capitale ospita la corsa che ha solo benefici, tonifica il corpo e la mente, aiuta l’organismo ad essere in equilibrio. L’iniziativa, battezzata col nome di “Run for Liver”, vede il contributo di numerosi specialisti.
Nell’olio d’oliva è contenuta una sostanza – l’idrossitirosolo – attiva contro la Steatosi epatica (il fegato grasso) dei bambini. A svelarlo Lo studio condotto dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma.
La Nash (Steatoepatite non alcolica) si candida ad essere la malattia più diffusa al mondo. Nel 2020, 3 miliardi di persone soffriranno di questo grave dismetabolismo. L’allarme lanciato dal Gis-Nash Italia.
Le mamme che allattano al seno i loro bimbi per 6 mesi o più hanno minori rischi di sviluppare malattie epatiche, NAFLD in primis. Lo rivela uno studio USA pubblicato dal Journal of Hepatology.