
Chi dice sì alla donazione degli organi in Italia
Secondo il report 2021 della Rete nazionale trapianti i donatori sono aumentati del 10,5% rispetto all’anno della pandemia. Crescono anche i trapianti di fegato
Secondo il report 2021 della Rete nazionale trapianti i donatori sono aumentati del 10,5% rispetto all’anno della pandemia. Crescono anche i trapianti di fegato
Al Policlinico Sant’Orsola di Bologna l’equipe di Chirurgia epatobiliare è equamente composta tra donne e uomini: 64 gli interventi effettuati finora
Numeri da record quelli registrati dall’Azienda ospedaliera dove, in due giorni, sono stati impiantati 17 organi in 13 pazienti. Oltre 150 operatori impegnati negli interventi
In base ai numeri forniti dal CNT, sono stati 50 gli interventi effettuati grazie ai donatori che avevano contratto il virus
Il primo intervento, un trapianto di rene da donatore vivente, venne effettuato nel 1972. Ad agosto 2001 Manuela Roncella diventa la prima donna ad eseguire un trapianto di fegato
Insieme a quelli di rene sono stati 90 gli interventi effettuati nel corso del 2021, 6 in più dell’anno precedente
Il report del CNT conferma la ripresa dell’intero sistema, con oltre 300 interventi in più rispetto all’anno precedente. L’aumento principale proprio nella chirurgia epatobiliare (+14,5%)
Il centro si colloca tra i primi in Italia e ai vertici in Europa. Dei 105 interventi effettuati nel corso dell’anno, 7 sono stati da donatore vivente
Quattro nel totale gli interventi effettuati, più due espianti multi-organo, in 24 ore di lavoro
Oggi esistono due tipologie di macchine da perfusione. Il dottor Nicola Gugliemo, UOC Chirurgia generale e trapianti, Azienda San Camillo Forlanini di Roma, ci spiega quali sono e che differenze hanno.
Qual è stato l’impatto della pandemia sui trapianti di fegato nel nostro Paese? Con il dottor Stefano Fagiuoli, USC Gastroenterologia Epatologia e Trapiantologia – Dipartimento di Medicina Specialistica e dei Trapianti, ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo, abbiamo ripercorso le tappe cruciali del 2020.
Sono stati nove gli interventi effettuati in 24 ore. L’attività pre Covid è stata superata grazie all’impennata delle donazioni
All’ospedale San Martino di Genova riprenderanno i trapianti di fegato. O almeno questo sembra lo scenario prospettato nel corso della seduta dei giorni scorsi in Regione Liguria. Alla guida ci dovrebbe essere il professor Enzo Adorno, responsabile dell’U.O. di Chirurgia Epatobiliare. Da tempo la struttura è al centro di discussioni…
La ricerca, condotta nel corso della prima ondata della pandemia, ha coinvolto oltre 40 centri trapianto europei. In base ai risultati, il tacrolimus permette anche di ridurre la mortalità provocata dal virus
Tanti gli argomenti affrontati nel dibattito, come le neoplasie, la terapia di immunosoppressione e il follow up del paziente. Spunti interessanti anche su gestione e cura dell’epatite C successivamente al trapianto
Il protocollo prevede un approccio multidisciplinare e multiprofessionale verso coloro che si sono sottoposti al trapianto di fegato. Un modo per non lasciare soli i pazienti e accompagnarli lungo l’intero follow up
La ricerca di Policlinico e Ospedale Niguarda di Milano, con Istituto Nazionale dei Tumori e Ospedali Riuniti di Bergamo, ha “fotografato” l’attività nella fase acuta della pandemia e suggerisce modifiche nei protocolli
Consolidare i trapianti di fegato all’ospedale San Martino, assumento il personale necessario, così da evitare che i pazienti debbano essere trasferiti al Niguarda di Milano. È la richiesta presentata in una nota rivolta al Magnifico rettore dell’università di Genova, Paolo Comanducci, dai consiglieri regionali del Pd, Giovanni Lunardon e Pippo…
Il reparto era stato smembrato nel 2012. Entro la primavera si conoscerà la data che farà tornare a disposizione di tanti pazienti, anche di fuori regione, un polo d’eccellenza
In 3 anni nelle Marche sono stati eseguiti 100 trapianti (1.016 i totali) su pazienti provenienti da fuori Regione. La soddisfazione del presidente Ceriscioli: “Una Rete articolata capace di lavorare insieme”.