Zoom 21 Gennaio 2019

“Il mio fegato
corre in bici”

Paolo Perra oggi è un 53enne felice. Ed ha scoperto la passione per le due ruote. L’organo ricevuto in dono gli consente di praticare sport e poter respirare il profumo di un’esistenza senza più paura.

Insieme ad altri trapiantati ha costituito, qualche tempo fa, un gruppo che è arrivato a confrontarsi con altri atleti sportivi europei: e ad ogni competizione promuove l’importanza della donazione degli organi.

Fino al 2008, Paolo conduceva la propria vita all’insegna della routine. Poi, la ‘cruda’ diagnosi degli specialisti: carcinoma epatico.

Da lì la lunga serie di visite e prelievi continui all’interno dell’ospedale della sua città: Cagliari.

Paolo Perra

Tre anni interminabili.

Nel 2011 arriva finalmente la notizia dell’intervento e dell’uscita dalla lista d’attesa.

La moglie e i tre figli non l’hanno mai lasciato solo un istante.

“Mi sono sempre rimasti vicini, il loro apporto – dice – è stato fondamentale. Non ho fatto altro che pensare e dirmi che ce la dovevo fare”.

Così è stato.

Uscito dalla sala operatoria è ‘rinato’ grazie al suo nuovo fegato. Ed ha modificato alcuni aspetti della sua quotidianità, scoprendo l’amore per la bicicletta.

Il messaggio che lui e i suoi compagni trasmettono durante le gare è tutto orientato alla cultura della donazione.

“Purtroppo – osserva – c’è ancora molta ignoranza. E se un organo non viene donato finisce sottoterra e si perde”.

Guarda la videointervista a Paolo Perra

(Fonte: castedduonline.it)