Da cadavere

I cadaveri che possono avviare la donazione di organi a scopo di trapianto possono essere a cuore fermo oppure a cuore battente.

Nel caso del cadavere a cuore fermo, ossia di un soggetto che presenti un arresto cardiaco che risulti refrattario alla cure, una volta che si sia certificata la morte, si procederà come nel caso del cadavere a cuore battente.

Il caso del cadavere a cuore battente costituisce il soggetto in morte cerebrale, ossia un paziente che, a causa della malattia che lo ha colto ha subito un danno completo ed irreversibile delle funzioni encefaliche che si identifica con la morte.

In questo caso la tecnologia biomedica ospedaliera è in grado di mantenere il cuore battente, la circolazione sanguigna attiva e lo scambio respiratorio presente, attraverso l’utilizzo di macchine e l’infusione di farmaci.

Prima di poter procedere al prelievo degli organi, occorre rispettare tutte le fasi di accertamento e certificazione della morte indicate dalla Legge n. 578 del 29 dicembre 1993.

Questo compito spetta al Collegio dei medici specialisti, esperti della materia, riunito dalla Direzione Sanitaria dell’Ospedale.

Nel caso in cui siano valutate le condizioni idonee ad una donazione, è necessario verificare l’eventuale sottoscrizione della dichiarazione di volontà del paziente tramite il Sistema Informativo Trapianti ovvero la presenza di un qualsiasi documento conservato insieme agli effetti personali.

La mancanza, irreversibile, delle funzioni cerebrali va accertata e certificata dalla commissione medica e identifica la morte del cittadino.

Il Decreto ministeriale dell’11 aprile 2008, quale aggiornamento del Decreto ministeriale n. 582 del 22 agosto 1994, stabilisce un periodo di osservazione, ai fini dell’accertamento della morte, non inferiore alle 6 ore sia per i pazienti adulti sia per i bambini.

Al di sotto dell’anno d’età sono invece previsti nuovi test strumentali a supporto del pronunciamento clinico.

La morte cerebrale, i cui rigidi criteri di certificazione sono stabiliti per legge e si basano sulle conoscenze scientifiche, non ha nulla a che vedere con lo stato di coma o lo stato vegetativo, con i quali non va confuso in quanto in questi due stati non vi è morte e il prelievo di organi non è consentito.