La Steatoepatite non alcolica (in acronimo NASH) è una patologia del fegato provocata dall’accumulo di grasso (lipidi) all’interno della ghiandola epatica. Differisce dalla Steatosi epatica (Fegato grasso) in quanto il fegato è soggetto ad un vero e proprio processo infiammatorio, nonché di cicatrizzazione e necrosi del tessuto. Condizioni che modificano la funzionalità dell’organo e la cui evoluzione sfocia nella cirrosi e da qui l’insufficienza epatica. In questo senso la NASH assume le medesime caratteristiche della cirrosi alcolica, che si sviluppa a partenza dalla steatosi da abuso di alcoli. Le due condizioni possono coesistere e presentare pertanto un decorso accelerato.
L’origine della malattia non è ancora ben chiarita. Al suo sviluppo sembrano concorrere diversi fattori di rischio, tra cui:
La sintomatologia è spesso silente per lungo tempo. Tra i disturbi associati alla patologia vengono riferiti anche:
In situazioni di malattia avanzata, possono comparire le complicanze tipiche della cirrosi, quali:
La diagnosi della Steatoepatite non alcolica richiede esami ematochimici per la ricerca delle transaminasi; ecografia dell’addome, TC o Risonanza Magnetica; biopsia epatica. Non si conosce un trattamento specifico per la risoluzione della patologia. L’indicazione principale rimane il controllo sulla dieta riducendo grassi, alcol e zuccheri; carne rossa e latticini, migliorando al tempo stesso l’attività fisica utile altresi al calo ponderale.