Focus 12 Ottobre 2020

Tumori, in Europa guarisce circa il 50% delle donne
Ma per i casi al fegato le aspettative restano basse

Ammontano, rispettivamente, al 51% e al 39% le donne e gli uomini europei che guariscono dopo aver avuto un tumore. Ma c’è di più. In meno di dieci anni ritornano ad avere un’attesa di vita paragonabile a quella di chi non ha mai avuto problemi di questo tipo.

Sono solo alcuni dei risultati emersi dallo studio coordinato dal Centro di riferimento oncologico di Aviano e pubblicato sulla rivista International Journal of Epidemiology. La ricerca rientra nell’ambito del programma Eurocare che, da oltre 30 anni, sotto la responsabilità dell’Istituto Superiore di Sanità e dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, analizza i dati su forme diverse di tumori nel nostro continente e che fin dall’inizio conta sul supporto di Airc, Commissione Europea, Cariplo e Compagnia di San Paolo.

Le percentuali iniziali riguardano i casi di tiroide, testicolo, stomaco, colon retto, utero e melanoma. Purtroppo invece i pazienti con tumori dell’esofago, pancreas, fegato, polmone, sistema nervoso centrale (negli adulti), leucemie linfatiche croniche, mielomi hanno ancora probabilità di guarigione inferiori al 15%. Pochi studi hanno stimato la probabilità di guarigione per i malati di cancro. Questo punta a individuare gli indicatori di cura del cancro basati sulla popolazione in Europa per tipo, sesso, età e periodo.

Dal set di dati Eurocare sono stati selezionati 7,2 milioni di malati di cancro, con diagnosi di età compresa tra 15 e 74 anni nel 1990-2007 e con follow-up fino al 2008. Sono stati utilizzati modelli di cura per stimare: l’aspettativa di vita dei casi fatali (LEF); la frazione di cura (CF) come proporzione di pazienti con gli stessi tassi di mortalità della popolazione generale; il tempo di guarigione (TTC) come tempo per raggiungere la sopravvivenza relativa condizionale a 5 anni (CRS)> 95%. Dall’indagine è emerso che la LEF variava da 10 anni per i pazienti con leucemia linfocitica cronica a meno di 6 mesi per quelli con cancro al fegato, pancreas, cervello, cistifellea e polmone.

Era di 7,7 anni per i pazienti con cancro alla prostata all’età di 65-74 anni e maggiore di 5 anni per le donne con cancro al seno. La FC era del 94% per i testicoli, dell’87% per il cancro alla tiroide nelle donne e del 70% negli uomini, dell’86% per il melanoma cutaneo nelle donne e del 76% negli uomini, 66% per il seno, 63% per la prostata e <10% per il fegato, tumori del polmone e del pancreas. Il TTC era inferiore a 5 anni per i pazienti con cancro del testicolo e della tiroide con diagnosi di età inferiore ai 55 anni e inferiore a 10 anni per i pazienti con stomaco, colon-retto, corpo uterino e melanoma di tutte le età. Per i tumori al seno e alla prostata, un piccolo eccesso (CRS <95%) è rimasto per almeno 15 anni.

I pazienti di oltre 65 anni che non guariscono dopo tumori della mammella e della prostata vivono in media oltre 5 anni dopo la diagnosi e l’aumento è stato di circa un anno nei 10 anni analizzati dallo studio. Per quasi tutte le forme neoplastiche, all’aumentare dell’età, oltre a calare la probabilità di guarigione, diminuisce il tempo di sopravvivenza di chi non guarisce.