Consuma capsule a base di the verde per anni
USA, il trapianto di fegato ora gli salverà la vita
Jim McCants non avrebbe mai immaginato un epilogo tanto tragico per la sua salute, ‘complici’ gli integratori di cui faceva regolare uso.
La storia dell’uomo, di origine statunitense, è finita sotto i riflettori della cronaca mondiale a causa della grave malattia che ha immediatamente richiesto il ricorso al trapianto di fegato.
I medici ai quali si era rivolto gli avevano, infatti, diagnosticato un irreversibile danno epatico provocato dall’integratore, a base di the verde, assunto dallo stesso McCants fino ai 59 anni allo scopo di garantirsi buone condizione fisiche.
Da sempre attento a mantenere una dieta sana ed equilibrata, McCants ha invece rischiato di morire per il massiccio utilizzo di sostanze a base di the verde.
La brutta avventura, riportata dalla BBC, ha inizio il giorno della cerimonia per il diploma del figlio in Texas. A dare l’allarme è stata la moglie dopo aver notato sul volto dell’uomo uno strano colorito giallo “così come i suoi occhi, che gli davano un aspetto terribile”.
Il ricovero urgente in ospedale ha poi confermato il sospetto di danno epatico. Un responso inaspettato e tremendo, specie se pronunciato verso chi aveva impostato l’intera vita all’insegna del salutismo.
Jim McCants non era un bevitore, né un fumatore e neppure un paziente affetto da disturbi alimentari. Non prendeva farmaci, convinto che la sola energia fisica gli potesse dare tutti gli strumenti utili a contrastare le malattie.
L’unico vezzo coincideva, appunto, con il consumare capsule di the verde a supporto dei cibi preparati quotidianamente.
L’attenzione dei medici si è subito concentrata sulla catechina contenuta nel the verde, altresì nota come Epigallocatechina-3-gallato o EGCG (alcuni recenti studi dimostrano che alti livelli di EGCG possono indurre serie problematiche funzionali a livello del fegato).
Se da un lato il consumo della bevanda è generalmente sicuro, altro aspetto riguarda l’assunzione d’integratori, in cui la concentrazione di catechine è maggiore.
Dopo il trapianto di fegato per Jim potrebbero tuttavia insorgere altre complicazioni, specie a carico dei reni. Tali da costringerlo alla dialisi e persino a un nuovo trapianto.
Inoltre, ogni sei mesi dovrà sottoporsi ad accurati controlli clinici (l’uomo è pure affetto da dolori addominali ormai cronici).
(Fonte: pourfemme.it)