News 27 Agosto 2018

“Cerco chi ha ricevuto gli organi di mio figlio”
Appello su Fb per incontrare i trapiantati

Ha suscitato grande eco – in Romagna – la storia di Stefano Andretto, papà di Matteo Andretto il 24enne cervese (nella foto) scomparso l’estate scorsa – l’11 giugno – per l’aggravarsi di un tumore cerebrale.

Stefano, infatti, ha lanciato un appello attraverso Facebook per sapere chi ha ricevuto gli organi del suo amatissimo ragazzo.

In Italia però la legge sancisce che ‘il personale sanitario e amministrativo impegnato nelle attività di prelievo e di trapianto è tenuto a garantire l’anonimato dei dati relativi al donatore ed al ricevente’ (art. 18, comma 2, Legge 1 Aprile 1999, n.°91)

***

Matteo, già campione di nuoto, aveva dovuto fermarsi con l’attività sportiva a causa della malattia, segnata da forti mal di testa e da un primo intervento chirurgico che sembrava aver scongiurato il progredire della neoplasia maligna.

Ma, alla fine, un improvviso arresto cardiorespiratorio ha cancellato ogni speranza togliendo il giovane all’affetto della famiglia.

Papà Stefano rammenta bene quel terribile giorno. In quell’occasione ha compiuto la scelta più difficile della sua vita.

Ho scelto di donare gli organi di Matteo. Non ne avevamo mai parlato – racconta – ma sono sicuro che mio figlio avrebbe voluto così“.

***

Trascorsi alcuni giorni dalla decisione, Stefano Andretto riceve una telefonata. Gli comunicano che gli interventi sono riusciti; che il “suo” Matteo adesso rivive in altre persone.

“In quel momento mi sono commosso. Ho voluto saperne di più – racconta al cronista del Corsera -. Ho scoperto che il cuore di mio figlio aveva ripreso a battere a Siena; a Torino respiravano i suoi polmoni; a Modena c’erano i suoi reni e il fegato. I suoi occhi, infine, avevano ricominciato a vedere il mondo da Rimini”.

“Ho sempre desiderato sapere chi ha continuato a vivere grazie agli organi di mio figlio. Ho pensato di mettermi a cercare le persone che hanno subito il trapianto dopo la sua morte. Credo che questo sia il momento giusto per farlo”.

Ha così affidato il suo appello a Facebook. E nel giro di pochi giorni, la sua richiesta ha fatto il giro d’Italia.

Tutti si stanno mobilitando per me e per il mio appello… Se dovessi incontrare le persone che hanno effettuato il trapianto con gli organi di mio figlio resterei la stessa persona di sempre, ma sarei più felice. Aspetto che qualcuno si faccia vivo, che mi scriva per esaudire il mio sogno… Se trovassi alcuni di loro? Li abbraccerei, li guarderei negli occhi e direi: Grazie, perché una parte di mio figlio ora vive in voi. Poi sparirei, tornerei nel mio silenzio“.

(Fonte: Corriere.it)

***

L’appello di Stefano Andretto non è il primo in tema di ‘ricerca’ delle persone che hanno ricevuto gli organi e a cui le famiglie dei donatori vorrebbero rivolgersi in maniera più personale ed intima.

Epateam.org il 20 aprile scorso ha pubblicato la risposta del direttore del Centro Nazionale Trapianti, Alessandro Nanni Costa, indirizzata a Marco Galbiati, padre di un ragazzo morto per infarto a soli 15 anni, che tramite una petizione lanciata da Change.org chiedeva l’abolizione della legge ad impedimento dell’incontro/conoscenza tra donatori e riceventi.

Riproponiamo qui il testo di quell’articolo a completezza dell’argomento