Focus 21 Febbraio 2020

Mantenere in vita un fegato fuori dal corpo
Sperimentata a Pisa la tecnica di conservazione

Conservare un fegato fuori dal corpo adesso è possibile. Lo dice una ricerca condotta a Pisa da medici dell’ospedale di Cisanello e studiosi del Cnr, che prevede il mantenimento dell’organo a 37° una volta espiantato.

La tecnica prevede un trattamento antiossidante a base di nanoparticelle che permetterebbe al fegato di mantenere condizioni fisiologiche ottime e di “resistere” più a lungo rispetto alle attuali procedure. Seppur ancora in fase pre-clinica, lo studio rientra nel progetto “Liver Transplant Hub”, finanziato dalla Regione Toscana con l’obiettivo di studiare potenzialità e possibili sviluppi della perfusione normotermica del fegato.

Il percorso per tagliare questo traguardo è durato quattro anni, periodo necessario per assemblare una macchina da perfusione e integrare le competenze tecnico-scientifiche degli istituti coinvolti nel progetto. Adesso la sfida sarà quella di arrivare a una sperimentazione clinica che permetta di utilizzare le nanotecnologie con l’obiettivo di migliorare la qualità degli organi che dovranno essere trapiantati, studiandoli nell’ambiente chiuso e controllato della macchina da perfusione: un modo per valutare l’efficacia del ricondizionamento dell’organo stesso.