Focus 30 Marzo 2022

Ricerca sull’epatocarcinoma, finanziato il progetto del San Gerardo di Monza

La ricerca sull’epatocarcinoma continua a compiere preziosi passi in avanti. Nei giorni scorsi, infatti, il progetto HERCOLES (Hepatocellular carcinoma recurrence on the liver study) sviluppato dall’ospedale San Gerardo di Monza, è stato uno dei 10 selezionati da Fondazione GIMBE e premiati nell’ambito del bando “Roche per la ricerca clinica – A supporto delle figure di data manager e infermieri di ricerca”.

Il programma è stato avviato nel 2018 con l’obiettivo di unificare i dati dei pazienti affetti da tumore del fegato (HCC) che sono trattati chirurgicamente in tutta Italia. In pochi anni, si è affermato come uno dei registri più importanti su scala nazionale, con più di 30 centri ad oggi partecipanti e più di 6000 soggetti arruolati. Grazie al grande volume di informazioni che vengono raccolte, ogni gruppo di ricerca aderente al progetto può sviluppare studi scientifici usufruendo dei dati provenienti dagli altri centri, permettendo una potenza di analisi prima impensabile. Il gruppo di studio, inoltre, agisce in modo orizzontale: ogni centro partecipa alle decisioni e al disegno di ogni singolo studio, permettendo un alto grado di interazione su scala nazionale tra ricercatori, e favorendo in questo modo la collaborazione e la condivisione dei risultati e le loro possibili applicazioni cliniche. A dimostrazione dell’efficacia di questo approccio, negli ultimi due anni sono stati pubblicati già otto articoli scientifici.

Il progetto è stato coordinato da Fabrizio Romano, professore associato in Chirurgia Generale dell’università degli Studi di Milano-Bicocca e responsabile della Chirurgia gastroenterologica del San Gerardo: “La vincita di questo bando rappresenta per noi il riconoscimento pubblico e ufficiale dell’intuizione che avemmo qualche anno fa insieme al dott. Simone Famularo, oggi in Humanitas – ha detto – mettere insieme i ricercatori del nostro Paese, condividere i dati e permettere a tutti di migliorare e rendere più affidabili i risultati scientifici. Questo sforzo è dedicato a tutti i pazienti che si rivolgono a noi: è per loro che studiamo senza sosta per migliorare la ricerca sull’epatocarcinoma, ed è per loro che progetti come questo possono rappresentare un modo di definire in più precisamente l’efficacia delle cure e i rischi connessi”.