News 11 Marzo 2018

Prevede il risultato del trapianto per tumore
Ecco “Metroticket”, l’algoritmo Made in Italy

Ha una precisione pari al 70% e più. Ecco l’elemento principe che contraddistingue Metroticket, l’algoritmo’capace’ di prevedere il risultato del trapianto di fegato in chi è colpito da tumore.

Elaborato e messo a punto dal Centro Trapianti dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano (nella foto), in sinergia con i Centri Trapianto dell’Ospedale Niguarda (sempre a Milano) e dell’Ospedale Sant’Orsola-Malpighi (Bologna), Metroticket e la sua applicazione informatica sono interamente ‘prodotti’ della ricerca Made in Italy.

Vincenzo Mazzaferro, chirurgo e Direttore del Centro lombardo, paragona l’algoritmo al biglietto della metropolitana “che ha un costo progressivamente più alto a seconda della durata del percorso: ciò che nel caso di un trapianto è dato dai livelli di rischio”.

Metroticket, in buona sostanza, arriva a prevedere il risultato dell’intervento a 5 anni in ogni singolo/a uomo/donna colpito/a da carcinoma epatico.

E questo “in base alle sue caratteristiche – aggiunge Mazzaferro – e considerando pure l’effetto delle terapie” impiegate nell’attesa della procedura chirurgica.

“In pratica, il medico che segue un paziente con tumore potrà calcolare all’istante – grazie ad un mix di parametri clinici e biologici – il risultato previsto del trapianto” così da ricavare dati affidabili e di supporto nel valutare l’opportunità dell’intervento “condivisibile col paziente”.

Vi è poi un’altra rilevanza. Ovvero, l’opportunità di conoscere in anticipo il possibile esito del trapianto aiuterà  la gestione degli organi in funzione del miglioramento della regia medica ddell’intero processo.

Metroticket ha trovato autorevole spazio sulla rivista Gastroenterology in quanto altresì ‘strumento’ subito applicabile. Ma c’è di più. La sua validità è stata confermata su un campione di 350 trapiantati a Shangai alla Fudan University.

Forse la maggior parte dell’opinione pubblica non è a conoscenza di un’informazione fondamentale. Vale a dire quella che che vede in Cina morire per tumore oltre 8mila individui al giorno (il tumore epatico rappresenta la quarta causa di decesso per  cancro al mondo).

Questa ricerca – riportiamo testualmente dall’articolo pubblicato in Italia dal Corriere della Sera – ha prodotto, dice Mazzaferro, un programma che supera in precisione ogni altro criterio fino ad ora impiegato nei trapianti in caso di tumore”.

Infatti è il primo studio nato in Occidente che funziona pure in Oriente; si basa sull’accesso a parametri clinici molto comuni e poco onerosi; infine è il primo studio a concentrarsi – nell’universo trapiantologico – sul cancro “come principale fattore di sopravvivenza”.

(Fonte: Corriere della Sera – Ricerca e Clinica)