Focus 19 Aprile 2022

A Bologna 13 trapianti, di cui 6 di fegato, in tre giorni

Non poteva esserci Pasqua migliore per i pazienti che, al Policlinico Sant’Orsola di Bologna, hanno ricevuto un nuovo organo e ottenuto così nuova speranza di vita. Sono stati 13 i trapianti, di cui 6 di fegato, effettuati in una vera e propria maratona di tre giorni, un qualcosa reso possibile grazie alla generosità dei donatori e delle famiglie.

In tutto sono 11 le persone che, adesso, possono guardare con fiducia al futuro. Tre degli interventi sono stati eseguiti a cuore fermo: in 6 hanno ricevuto il fegato, 4 il rene (per 2 è stato necessario il doppio trapianto) e una i polmoni. Ad oggi ammontano a 65 i trapianti effettuati a Bologna dall’inizio dell’anno (27 di rene, di cui 10 da vivente, 35 di fegato e 3 di polmone), per un bilancio complessivo già superiore rispetto al 2021 che, nonostante il Covid, era già stato un anno da record per la struttura. Di particolare rilievo il fatto che tre organi siano pervenuti da donatori a cuore fermo, due dei quali prelevati direttamente al Sant’Orsola.

Questa tecnica consente l’utilizzo di organi di un maggiore numero di potenziali donatori, ma che richiede una macchina organizzativa estremamente attenta e con competenze specifiche di alto livello per garantire la qualità dell’organo prelevato. Un meccanismo che coinvolge anestesisti, perfusionisti dell’ECMO team, chirurghi vascolari, radiologi e anatomo patologi.

Quando il Centro Riferimento Trapianti segnala la disponibilità di un organo, la complessa macchina si mette in moto. Squadre composte da 3 chirurghi si muovono per andare a verificare che l’organo segnalato abbia le caratteristiche adatte ad essere impiantato sui riceventi. I pazienti in attesa vengono allertati e, da qualunque parte di Italia provengano, nel giro di poche ore arrivano in sala operatoria grazie alla collaborazione di Centro nazionale trapianti, 118, Protezione Civile e Forze Armate.