Focus 20 Aprile 2022

Giornata nazionale della donazione degli organi, i numeri in Italia

Una collaborazione in più per contribuire a sensibilizzare e promuovere la cultura del dono. Domenica 24 aprile si celebra la 25ª Giornata nazionale della donazione degli organi e quest’anno, al fianco di Ministero della Salute e Centro nazionale trapianti ci sarà anche l’ANCI (l’Associazione nazionale dei comuni italiani). Questo accordo ha consentito di porre al centro della campagna il tema della dichiarazione di volontà sulla donazione di organi e tessuti in occasione del rilascio della carta d’identità al Comune. Questa modalità rappresenta oggi il principale canale con cui i cittadini esprimono il loro volere sulla donazione post-mortem: solo nel 2021, sono state registrate nel Sistema Informativo Trapianti più di 3 milioni di dichiarazioni, di cui poco meno del 70% sono stati consensi alla donazione.

Sono diverse le iniziative in programma per l’edizione di quest’anno, a cominciare dalla campagna social con protagonisti i sindaci italiani, da quelli dei comuni più grandi a quelli dei più piccoli. Oltre alla partnership con l’ANCI, la campagna “Donare è una scelta naturale” potrà contare sul supporto di Rai per il Sociale e delle associazioni del volontariato di settore. #UnSìInComune è il messaggio proposto ai cittadini per invitarli a dare il consenso alla donazione al momento del rinnovo della carta d’identità, ma ricordando anche che è possibile dire di sì subito con lo Spid attraverso il sito di AIDO, l’Associazione italiana donatori organi, che, dopo sei mesi dal lancio della piattaforma DigitalAIDO, ha già raccolto oltre 10mila consensi alla donazione. Tutte le informazioni sono disponibili sul sito www.sceglididonare.it.

Ma quanto è sensibile l’Italia a questo tema? Quali sono i numeri attuali? In occasione della Giornata nazionale della donazione degli organi ci pensa l’Indice del dono a fare chiarezza, scattando una fotografia dettagliata di quelli che sono i Comuni più generosi del nostro Paese. Tanto per fare qualche nome, tra le città con più di 100mila abitanti è Trento ad aver ottenuto l’indice più alto con un punteggio di 70,26/100. Complessivamente nell’ultimo anno sono stati 8.961 i maggiorenni che hanno registrato la loro volontà su un’eventuale donazione: in 7.199 hanno detto sì (80,3%), mentre l’astensione si è fermata al 36,7%. L’anno scorso la città era al terzo posto generale. In seconda posizione fra i comuni maggiori c’è Verona (indice 69,11/100) che ha un tasso di consenso più elevato (85,7%), ma anche una percentuale di astensioni maggiore (il 50,1%). A completare il podio c’è Livorno, poi a seguire nella top ten si leggono Ferrara, Cagliari, Sassari (arrivata prima lo scorso anno), Padova, Vicenza, Perugia e Firenze.

Tra i piccoli comuni è stato Geraci Siculo (in provincia di Palermo) a conquistare il primo posto con un punteggio di 91,84 su 100, il più alto d’Italia, davanti a un altro piccolo comune meridionale, Longano, in provincia di Isernia, e a Cardedu, nel nuorese. Dietro il primato di Geraci c’è la vicenda della piccola Marta Minutella, di 11 anni, scomparsa improvvisamente nel marzo 2021. I genitori della bambina, vittima di una leucemia fulminante, avevano subito chiesto la possibilità di donare gli organi della figlia, ma il prelievo non era stato possibile per via della patologia che ne aveva causato la morte. Nonostante ciò, i signori Minutella hanno voluto comunque firmare simbolicamente il consenso al prelievo. La testimonianza di questa famiglia ha colpito profondamente i concittadini: mentre nel 2020 a Geraci l’opposizione alla donazione sfiorava il 58%, dopo la morte di Marta i contrari sono crollati al 4,6% e l’astensione al 10,7%. Il piccolo paese delle Madonie è riuscito così a risalire in 12 mesi di quasi 6mila posizioni nella classifica nazionale e a conquistarne la vetta.

Oltre a Trento e Geraci Siculo, l’Indice incorona altre due “capitali” del dono degli organi. Una è Nuoro, prima tra i comuni medio-grandi (30-100mila abitanti), con un indice di 74,21/100 e un tasso di consenso alla donazione dell’84,1%. L’anno scorso la città sarda era arrivata seconda, posizione occupata quest’anno da Belluno, mentre Como è terza. Subito sotto il podio c’è Cerveteri, in provincia di Roma, e tra le prime dieci seguono Camaiore (LU), Formia (LT), Sesto Fiorentino (FI), Alghero (SS), Pomigliano d’Arco (NA) e Castelfranco Veneto (TV). Tra i comuni medio-piccoli (5-30mila abitanti), invece, vince per il secondo anno di fila Primiero San Martino di Castrozza, in provincia di Trento, con un indice di 84,42 e un tasso di consenso dell’88,9%. Secondo posto per Guardiagrele (CH), terza Livigno (BZ), e poi in successione Vernio (PO), Boscoreale (NA), Lanusei (NU), Oliena (NU), Corleone (PA), Altopiano della Vigolana (TN) e Leverano (LE).

In vista della Giornata nazionale della donazione degli organi è bene sottolineare che, a livello generale, il 2021 è stato un anno positivo: i consensi sono saliti al 68,9%, ben tre punti in più rispetto allo scorso anno, con un indice del dono medio di 59,23/100 (rispetto al precedente 52,86). Si tratta della percentuale di “sì” più alta mai raccolta in un anno da quando la registrazione avviene nelle anagrafi. Il calo dei “no” è distribuito in modo abbastanza uniforme su tutto il territorio nazionale, e anche se i risultati migliori vengono raggiunti dalle regioni del Nord, i consensi sono in crescita anche nel Meridione. Ad oggi le dichiarazioni di volontà depositate nel Sistema informativo trapianti del CNT sono 12,7 milioni: 9,2 milioni di sì e 3,5 milioni di no. In questo momento sono circa 8.500 le persone in lista d’attesa: nel 2021 sono stati effettuati 3.778 trapianti grazie a 1.725 donatori di organi.