Focus 14 Luglio 2022

A Pisa nuove prospettive di cura per i tumori

Un nuovo acceleratore lineare per agevolare ricerche multidisciplinari e ampliare le prospettive di cura per i tumori. Si chiama Electron Flash ed è stato inaugurato a Pisa. La sua caratteristica è quella di erogare fasci di elettroni ad altissimo rateo di dose in grado di innescare l’Effetto Flash. Si tratta di un effetto radiobiologico, evidenziato sperimentalmente su modelli animali, che permette, proprio erogando la dose di radioterapia a ratei di dose di gran lunga superiori a quelli attualmente utilizzati nei contesti clinici e in tempi di frazioni di secondo, contro i minuti della radioterapia convenzionale, di risparmiare drasticamente i danni ai tessuti sani mantenendo inalterata l’efficacia terapeutica sul tumore

È il primo in Italia e il terzo in Europa con questo funzionamento, nonché l’unico al mondo dotato di cannone a triodo, caratteristica che permette l’esecuzione di esperimenti mai realizzati prima necessari alla piena comprensione del fenomeno e alla sua ottimizzazione per l’implementazione clinica. L’acquisizione dell’acceleratore e il laboratorio dedicato di Radiobiologia sono frutto della stretta collaborazione tra l’Università di Pisa, coinvolta in particolare con il suo Centro per l’integrazione della strumentazione scientifica (CISUP), l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e l’Istituto di Neuroscienze del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pisa (CNR-IN). Fondamentale per lo sviluppo del progetto è stato il sostegno finanziario della Fondazione Pisa.

“Ulteriori studi in questo campo saranno necessari – ha dichiarato la professoressa Fabiola Paiar, direttrice scientifica del Centro pisano per ricerche multidisciplinari sulla Flash Radiotherapy, appositamente creato per questa sperimentazione – ma l’effetto apre grandi prospettive di cura per i tumori. Infatti, se traslato nella pratica clinica, permetterebbe di aumentare le dosi terapeutiche, anche in presenza di volumi estesi, e quindi di trattare con efficacia tumori ad oggi con prognosi nefasta”.