Focus 19 Maggio 2022

Benefici e controindicazioni della curcuma per i problemi epatici

È una delle spezie più diffuse per realizzare ricette gustose o tisane depuranti. Il suo colore dorato ne rappresenta il segno distintivo ed è una preziosa alleata nelle diete dimagranti. Tuttavia, esistono benefici e controindicazioni della curcuma per i problemi epatici.

Appartiene alla famiglia delle Zingiberaceae e fin dall’antichità è utilizzata per fini terapeutici: tipica dei Paesi orientali, la curcuma è prodotta soprattutto in India e, oltre ad essere ricca di vitamine e minerali, è fonte di oli essenziali. I suoi vantaggi risiedono in particolare nella curcumina, il principio attivo da cui peraltro deriva il suo colore caratteristico. Nota per le sue proprietà antinfiammatorie, la curcumina aiuta a ridurre i livelli colesterolo nel sangue in quanto è fonte dei cosiddetti “grassi buoni”. Ma non solo.

Le capacità antiossidanti di questa spezia contribuiscono a contrastare i radicali liberi, senza dimenticare le qualità depurative, digestive e antitumorali, come confermerebbero alcuni studi secondo cui la curcumina limiterebbe la proliferazione delle cellule cancerogene.

Da ricerca pubblicata su Frontiers in Pharmacology, inoltre, è emerso come l’assunzione di questo principio attivo nei pazienti con sindrome metabolica fosse correlato alla riduzione dell’indice di massa corporea, nonché alla perdita di peso. La curcuma, infatti, viene inserita nelle diete ipocaloriche proprio perché è in grado di migliorare il metabolismo degli zuccheri, mantenendo normali i valori della glicemia. Ma, come detto, ci sono benefici e controindicazioni della curcuma per i problemi epatici, in particolare quando si parla di integratori a base di curcumina.

Come chiarito anche dal ministero della Salute, infatti, sono prodotti che non vengono consigliati a persone affette da alterazioni della funzione epatobiliare o con calcoli alle vie biliari. In sostanza, la curcuma non è raccomandata per chi soffre di calcoli alla colecisti o altre problematiche a livello epatobiliare, in quanto potrebbe sovraccaricare i reni e aggravare eventuali deficit di coagulazione del sangue.