Focus 25 Maggio 2021

Epatite C nei pazienti socialmente disagiati, prende il via a Biella un nuovo progetto assistenziale

Un nuovo progetto di assistenza per i pazienti in condizioni sociali disagiate. Si chiama “L’epatite C ai tempi del Coronavirus: riorganizzare e semplificare la cura” ed è l’iniziativa avviata a Biella dall’ambulatorio di Epatologia della Struttura Operativa Complessa di medicina interna dell’Asl, la Casa circondariale e il Servizio per le dipendenze patologiche dell’Asl.

Il nuovo percorso è rivolto principalmente a carcerati e tossicodipendenti, alla luce dell’individuazione, da parte delle strutture territoriali e ospedaliere, di quel sottogruppo di pazienti a cui è possibile prescrivere la terapia antivirale attraverso visite virtuali senza la presenza fisica in ambulatorio.

Negli ultimi anni è stato dimostrato come sia possibile guarire la pressoché totalità dei soggetti con epatite C utilizzando i nuovi farmaci ad azione antivirale diretta (DAAs). L’unica condizione è che tutti i soggetti infetti vengano individuati ed avviati al trattamento con DAAs.

Purtroppo, il “sommerso” è ancora una condizione con la quale è necessario fare i conti e gran parte di questo sommerso riguarda proprio i pazienti in condizioni più disagiate (nei quali è notoriamente più alta la prevalenza dell’infezione da HCV). Già recentemente un progetto finalizzato a scoprire i soggetti più a rischio è stato avviato in otto istituti penitenziari italiani e, dopo gli effetti che la pandemia da COVID-19 ha generato anche in questo ambito, anche a Biella si sta provando a trovare soluzioni per facilitare la cura di queste persone e, parallelamente, ridurre gli spostamenti in ospedale.

La Casa Circondariale e il Servizio per le Dipendenze patologiche raccoglieranno i dati clinici necessari agli specialisti per definire la terapia migliore senza la necessità di una visita fisica. Tutto con l’obiettivo di restare in linea con il piano di eradicazione del virus indicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità entro il 2030.