Funzionalità epatica, ecco perché il test del respiro può contribuire a individuare le alterazioni
Il test del respiro aiuta a individuare eventuali alterazioni della funzionalità epatica. È quanto dimostra uno studio condotto dai ricercatori dell’università “Aldo Moro” di Bari e che è stato pubblicato sul Journal of Hepatology Report. Un ruolo importante in questo processo lo gioca l’obesità, correlata all’accumulo di grasso nel fegato e alla conseguente presenza di steatosi epatica non alcolica (NAFLD).
L’indagine ha coinvolto 81 pazienti per un periodo di sei mesi, arruolati a seguito di diagnosi di disturbi metabolici e o steatosi. Escluse le cause principali e più frequenti di diverse patologie epatiche croniche (virali, alcoliche, danni provocati da farmaci e malattie autoimmuni), il protocollo ha previsto una valutazione antropometrica, il completamento di questionari specifici, la valutazione della funzionalità epatica, la misurazione ecografica della steatosi epatica e dello spessore del grasso viscerale, la valutazione elastografica del grado di fibrosi e le analisi del sangue. Tutti i partecipanti sono stati sottoposti alla prima visita di screening in ambulatorio e alla valutazione completa richiesta per circa 4 ore.
I ricercatori hanno utilizzato la metacetina somministrandola per via orale e il test del respiro per quantificare l’efficienza dell’estrazione epatica dal flusso sanguigno portale e la funzione microsomiale epatica, in relazione alla presenza o assenza di NAFLD, all’entità dell’accumulo di grasso corporeo, all’insulino-resistenza e ai modelli dietetici e di stile di vita. La steatosi epatica non alcolica è stata riscontrata nel 23% dei partecipanti con peso normale, ma la prevalenza aumentava con il grasso corporeo e la resistenza all’insulina. Tutti e tre questi fattori sono risultati associati a una ridotta efficienza di estrazione epatica e la funzione microsomiale epatica è apparsa compromessa nella NAFLD da moderata a grave. L’apporto calorico, i modelli dietetici e gli stili di vita hanno avuto un ruolo minore nel promuovere i cambiamenti funzionali.
L’obesità sta progressivamente aumentando in tutto il mondo ed è parallela all’accumulo di grasso nel fegato, la più comune malattia cronica del fegato in tutto il mondo. La NAFLD può alterare la struttura e la funzione del fegato, con una varietà di conseguenze che vanno dalle alterazioni asintomatiche e subcliniche alla cirrosi e al cancro. Questo strumento diagnostico non invasivo, può rivelare alterazioni subcliniche precoci della funzione dinamica del fegato negli individui con obesità e nei pazienti con NAFLD.