I giovani sono più propensi a donare organi e tessuti
Lo dice una ricerca dell’università Milano Bicocca
La maggior propensione a dire sì alla donazione di organi, tessuti e cellule arriva dai giovani. Lo dice una ricerca condotta dal dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’università Milano-Biccocca, in collaborazione con la Fondazione trapianti onlus.
Partner della campagna nazionale “Diamo il meglio di noi”, l’ateneo ha effettuato l’indagine coinvolgendo tutto il personale universitario, dagli studenti ai docenti, passando per i tecnici-amministrativi: una popolazione tanto eterogenea per l’età, quanto per conoscenza istruzione ed esperienze professionali. L’obiettivo è stato quello di sensibilizzare sempre più sulla cultura della donazione e promuovere la sua conoscenza anche al di fuori dell’ambito scientifico. Il tutto si è sviluppato attraverso un questionario (distribuito nel mese di dicembre 2019) a cui hanno risposto oltre 4mila utenti e la quasi totalità di essi ha dichiarato di essere a conoscenza della possibilità di donare organi, tessuti e cellule. Tuttavia il 59% degli intervistati si considera poco informato dal punto di vista medico: la percentuale cresce al 84% quando ci si riferisce alle informazioni burocratico legali riguardanti questo tipo di donazione. Per gli intervistati le informazioni sul tema dovrebbero essere fornite dal Servizio Sanitario (39,8%) e, genericamente, dallo Stato (26,3%).
Sul totale dei rispondenti, il 57,9% ha già espresso la propria volontà in materia di donazione. Tra coloro che si sono già pronunciati, il 60% ha manifestato il proprio consenso. Il 57%, vale a dire la quasi totalità di quanti si sono espressi positivamente, lo ha fatto in occasione del rilascio o del rinnovo della carta di identità. Tra coloro che invece non hanno ancora dichiarato la propria volontà, il 61% ha affermato di non averlo fatto per mancanza di occasioni o tempo, mentre solo il 15% ritiene prematura la scelta.
Forte è risultata la propensione alla donazione, che tuttavia chiede di essere accompagnata da maggiori informazioni e occasioni per esprimere la propria volontà: in tal senso il questionario si è rivelato uno strumento utile per raccogliere informazioni preziose su questo tema così delicato. Come ha sottolineato il direttore del Centro nazionale trapianti, Massimo Cardillo, “il lavoro di informazione e sensibilizzazione portato avanti dalla Fondazione Trapianti Onlus e dall’Università di Milano-Bicocca è prezioso per promuovere la cultura della donazione di organi, tessuti e cellule. Per il CNT avere dei presidi di approfondimento proprio nei luoghi dove i giovani si formano, dove le conoscenze si consolidano e se ne fanno di nuove è una risorsa irrinunciabile, per cui ringrazio molto tutti quanti, a vario, titolo, hanno partecipato alla realizzazione di questo progetto”.
“Milano-Bicocca ha scelto di sostenere Diamo il meglio di noi per sensibilizzare tutti a un tema così importante – ha spiegato la rettrice, Giovanna Iannantuoni –. È nostro dovere, infatti, favorire una migliore circolazione delle informazioni, rendendo consapevole e non solo emotiva la scelta di diventare donatori“.
“Il coinvolgimento delle università sul tema della donazione di organi, tessuti, cellule: ecco un buon esempio del fare, del far bene e del far sapere – ha affermato il coordinatore regionale trapianti della Lombardia, Giuseppe Piccolo –. Il percorso di disseminazione che l’Università di Milano-Bicocca ha condotto al proprio interno con il supporto della Fondazione Trapianti, è stato particolarmente fruttuoso: fornisce una dimensione qualitativa e quantitativa della percezione della popolazione universitaria rispetto alla scelta di donare organi e tessuti dopo la morte. L’esempio del connubio Bicocca-Fondazione Trapianti offre uno strumento e un metodo riproducibili, che il Coordinamento Regionale Trapianti offrirà ad altre realtà dell’ambito studentesco, universitario in particolare e del mondo scolastico in generale”.