Focus 03 Agosto 2022

I rischi del caldo per i pazienti trapiantati

L’estate è, per molti, la stagione più bella dell’anno. Giornate più lunghe, meteo favorevole e clima mite. Ma soprattutto, è il periodo per antonomasia associato alle vacanze. Tuttavia, in particolare se ci si è da poco sottoposti a un delicato intervento, proprio le temperature elevate potrebbero rappresentare un’incognita da non sottovalutare. Proviamo quindi a capire quali sono i rischi del caldo per i pazienti trapiantati e quali precauzioni è bene adottare.

farmaci immunosoppressori hanno un’elevata tossicità, è quindi importante soprattutto in estate bere molta acqua per contrastare questa caratteristica della terapia e, allo stesso tempo, aiutare l’organismo a idratarsi. Ma attenzione. L’acqua corrente può nascondere delle insidie se la fonte da cui proviene non è sicura: una sensibilità che riguarda anche chi non ha ricevuto un fegato nuovo, ma che soprattutto per persone immunosoppresse può essere decisiva. Se non si è assolutamente sicuri sarà meglio consumare l’acqua minerale in bottiglia. I mesi estivi sono caratterizzati anche da ottimi prodotti alimentari: è il periodo in cui si consuma più frutta e, in generale, piatti freddi. Se carne e pesce crudo vanno evitati perché potrebbero contenere batteri, frutta e verdura devono essere lavate accuratamente per ridurre il rischio di infezionia cui si è maggiormente sottoposti con la terapia immunosoppressiva.

Parlando di vacanze è impossibile non pensare a un viaggio. I rischi del caldo per i pazienti trapiantati vanno infatti analizzati anche sotto questo ambito. Quando si sceglie una meta è bene prediligere i Paesi più sviluppati, in quanto le condizioni igieniche offriranno maggiori garanzie per la tutela della salute. Nel caso in cui la destinazione fosse particolarmente lontana, con un conseguente fuso orario diverso, sarà opportuno rivedere il programma di assunzione dei medicinali, così da non restare scoperti per troppo tempo. Attenzione poi a passeggiate e altre attività che si scelgono per contrastare le temperature elevate: quando ci si è sottoposti a un trapianto di fegato, anche un semplice giro in un bosco o un bagno possono nascondere delle insidie. Le infezioni portate da funghi e felci, in virtù della terapia immunosoppressiva, possono essere più aggressive in queste tipologie di pazienti, mentre per cercare refrigerio è meglio scegliere una piscina, se contenente acqua clorata, rispetto al mare. Ovviamente, le incisioni prima di immergersi dovranno essere completamente cicatrizzate ed è consigliabile evitare i bagni caldi pubblici.

Sempre per effetto del livello basso di difese immunitarie, infine, va prestata attenzione all’esposizione prolungata al sole. Non è estate senza abbronzatura, ma in questa condizione c’è un rischio più elevato rispetto al resto della popolazione di sviluppare tumori della pelle. Ricordiamoci allora di usare creme con protezione 50 o maggiore, di indossare cappelli e, almeno una volta all’anno, di effettuare una visita dermatologica.