Focus 21 Gennaio 2022

La familiarità con il diabete può favorire la steatosi epatica non alcolica

Chi ha genitori, fratelli o altra familiarità con il diabete è più a rischio di sviluppare la steatosi epatica non alcolica (NAFLD). È quanto emerge da uno studio condotto in Cina e pubblicato nei giorni scorsi sul Journal of Diabetes and its Complications.

Secondo i ricercatori, questa condizione sarebbe tuttavia indipendente dallo stato del metabolismo del glucosio. I parenti di primo grado dei pazienti con diabete (FDR) condividono un background genetico comune con i pazienti stessi, compresa la resistenza all’insulina che contribuisce al diabete e alla NAFLD. Lo studio ha arruolato 11162 partecipanti con un’età media tra i 55 e i 57 anni: di questi, 9870 non avevano il diabete e 1292 sì. Per identificare la steatosi epatica non alcolica è stato valutato l’indice di fegato grasso (FLI). Le proporzioni dei soggetti senza NAFLD, con FLI intermedio e con NAFLD differivano significativamente tra diabetici e non diabetici. 

L’indice FLI è stato uno dei fattori metabolici indipendentemente associati con la familiarità (FHD) di primo grado. L’analisi multivariata ha rivelato associazioni positive di FHD e stato metabolico del glucosio con indice di fegato grasso, indipendenti l’una dall’altra. L’analisi di regressione lineare graduale multipla ha identificato che la FHD di primo grado era associata in modo indipendente e positivo all’FLI negli uomini, nelle donne in premenopausa e nelle donne in postmenopausa.

Da qui la conclusione che una familiarità con il diabete rappresenta un fattore di rischio per la steatosi epatica non alcolica.